ROSSELLA CONTE
Firenze

Giardino Caponnetto, ancora una serata di violenza: spacciatore dà in escandescenze e scaraventa sedie e tavolini contro i clienti

Dopo il danneggiamento alla lapide, un nuovo episodio di violenza al Giardino Caponnetto. Il titolare del chiosco: "Abbiamo paura"

Fondazione Caponnetto, vandalismo su lapide è atto mirato

La lapide che nel giardino Caponnetto a Firenze ricorda il magistrato antimafia Antonino Caponnetto e che oggi è stata vandalizzata, 18 agosto 2024 ANSA / Fondazione Caponnetto ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK

Firenze, 22 agosto 2024 – Ancora un episodio di violenza negli spazi del Giardino Caponnetto dove solo la settimana scorsa dei vandali «hanno spaccato in due la lapide dedicata al giudice che ha creato il pool antimafia. Mercoledì sera, intorno alle 21.30, un uomo straniero è andato in escandescenze solo perché una persona seduta ai tavolini del chiosco avrebbe rifiutato la droga da lui offerta.

L'uomo, al "no grazie", avrebbe reagito iniziando a scaraventare tavoli e sedie contro i clienti del locale. "Una signora è stata colpita al gomito, altri sono scappati. Noi abbiamo chiuso immediatamente, non si può lavorare in queste condizioni" racconta Daniele Coppini, titolare del chiosco  e presidente dell'associazione Gli Amici dei Lungarni Fiorentini. "Vi viviamo con l'angoscia che possa succedere qualcosa. Non possiamo andare avanti così, sono molto preoccupato per mia moglie che spesso si ritrova a dover fare la chiusura. Da alcuni mesi è peggiorata la situazione ma ora, con il mese di agosto, i residenti sono in vacanza e il giardino si è riempito di balordi". Secondo Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto,  "gli episodi di pestaggio, regolamenti di conti oltre a molestie sessuali e atti vandalici nell'ultimo periodo sono più frequenti”. “Il giardino Caponnetto non merita questo. È necessario riprendere il controllo del territorio – dice Calleri – La Fondazione Antonino Caponnetto non tollererà in alcun modo tale situazione e chiede alle istituzioni di intervenire prontamente”. Calleri ringrazia anche le forze dell'ordine "per la maggiore presenza" ma chiede che vengano snelliti i tempi di segnalazione. "Chi è in pericolo e richiede un intervento di polizia o carabinieri spesso non può perdere tempo nel rispondere alle numerose domande fatte dagli operatori. Il sistema andrebbe migliorato".

Solo il 28 luglio due ragazzine di 15 anni, che stavano passeggiando nei giardini Caponnetto, sono state aggredite e prese a bottigliate da un uomo marocchino di 25 anni. Secondo quanto raccontato, le due 15enni per cercare di sfuggire all'uomo che le aveva prima avvicinate per invitarle a comprare hashish e poi seguite per alcuni metri avrebbero cercato riparo nel piccolo locale all'interno del Giardino. "Se non fosse stato per il mio dipendente che ha cercato di bloccare quell'uomo in preda alla furia sarebbe finita molto male" si sfoga Coppini. Secondo quanto ricostruito, infatti, non appena il dipendente, un 30enne marocchino, ha visto le due 15enne in difficoltà, senza pensarci si è avvicinato al connazionale 25enne per dirgli di smetterla. "Gli ha detto "questo è un parco e loro sono minorenni".

Lui allora con gli occhi pieni di rabbia lo ha scansato ed è venuto verso di me con un pugno. Sembrava volesse colpirmi, ho avuto tanta paura" ha detto una delle due 15enni. Il dipendente del chiosco allora ha cercato di fermarlo ed è nata una colluttazione al termine della quale il 25enne è riuscito a sfuggire. Recuperato il suo zaino ha poi iniziato a tirare contro la 15enne alcune bottiglie di vetro rotte. "Mia madre, che nel frattempo si è avvicinata, ha cercato di farmi da scudo ma è riuscito a colpirmi comunque. Sia il dipendente del chiosco che un cliente cercavano di fermarlo e sono rimasti entrambi feriti. È stato terribile, quell'uomo voleva farmi male, ora ho tanta paura a uscire di casa".