MAURIZIO COSTANZO
Firenze

La Toscana celebra la pasta. Sapete che mangiarla la sera non fa ingrassare?

I turisti adorano pasta carbonara e lasagne, gli italiani ne consumano 23 kg pro capite all'anno, ma non a cena per la paura (infondata) di ingrassare. Ecco la guida con le istruzioni per l'uso

Pasta (foto Ansa)

Pasta (foto Ansa)

Firenze, 25 ottobre 2024 – Oggi è il World Pasta Day, appuntamento mondiale che consente, ogni 25 ottobre, di fare il punto sulla diffusione globale di questo alimento. Nel 2023 il mondo ha consumato circa 14 milioni di tonnellate di pasta. Il primo produttore a livello globale è l’Italia, con quasi 4 milioni di tonnellate e un fatturato di oltre 8 miliardi di euro. La Toscana è una patria della pasta. Grazie alla qualità degli ingredienti che arrivano direttamente dal territorio, i condimenti dei primi piatti qui sono al top. Non solo: il grande livello raggiunto dal grano toscano permette di produrre una “materia prima” (ovvero spaghetti, penne, fusilli ecc...) molto richiesta. Tanti i pastifici artigianali toscani che compongono una fetta di mercato molto interessante. 

Meglio a pranzo o a cena?

Gli italiani sono amanti della pasta: ne consumano 23 kg pro-capite all'anno. L'Italia è dunque il paese della pasta, ma solo un piatto di spaghetti su 3 viene servito a cena. Nel dettaglio, la pastasciutta viene mangiata dal 99% degli italiani, ma il 65% dei consumi di pasta avviene a pranzo, mentre solo il 35% si concentra sulla cena. Vanno controcorrente i Millennials: per il 39% degli under 35, la spaghettata da preparare tutti insieme è l’elemento irrinunciabile di una cena tra amici. Mentre una quota significativa dei giovani del Sud (il 20%, soprattutto i maschi) fa spesso il bis, portandola in tavola sia a pranzo che a cena almeno 5 volte a settimana. I quasi 12 milioni di italiani che non la consumano di sera per paura di ingrassare dovrebbero tuttavia ricredersi. Una vasta letteratura scientifica ha dimostrato che mangiare pasta a cena migliora il riposo notturno e non fa ingrassare, ricorda Unione Italiana Food.

Mangiarla la sera non fa ingrassare ed è un anti-stress

"La pasta è un'ottima alleata anche di sera, soprattutto se siamo stressati, se soffriamo d'insonnia o se lamentiamo disturbi di sindrome premestruale" sottolinea Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (Sisa). “Il consumo di pasta favorisce la sintesi di insulina che, a sua volta, facilita l’assorbimento di triptofano, l’aminoacido precursore della serotonina (che regola l’umore) e della melatonina (che orienta il ritmo del sonno). E un sonno lungo e ristoratore è inversamente correlato all’aumento di peso, riducendo gli ormoni responsabili della fame. Inoltre, le vitamine del gruppo B, presenti in quantità maggiore nella pasta integrale, implicano il rilassamento muscolare; soprattutto la B1, fondamentale per il sistema nervoso centrale, stimola la produzione di serotonina”. Peraltro, masticare lentamente e accuratamente stimola i recettori che agiscono sul senso di sazietà, riducendo quel senso di fame che ci porta ad introdurre altro cibo.

I falsi miti sul tempo di cottura

E per sfatare altri falsi miti sulla pasta, in un incontro di Unione Italiana Food, Margherita Foglia, brand manager di Pastificio dei Campi, ha corretto una credenza diffusa sui tempi di cottura più lunghi che potrebbero indicare maggiore qualità della pasta. "Il tempo di cottura più lungo - ha precisato Foglia - rispecchia una pasta più spessa a parità di formato, per esempio un pacchero che cuoce 13 minuti non è peggio di uno che cuoce in 18. Anzi. Probabilmente quello che cuoce in 13 minuti ha uno spessore più sottile e questo rispecchia il fatto che c'è stata una maggiore abilità del pastaio e una maggiore qualità della materia prima perché con un'alta proteina, e quindi un'alta percentuale di glutine buono, l'impasto riesce a mantenere la sua forma e riesce a mantenere una buona cottura anche se sottile. Quindi il tempo di cottura ideale dipende dai formati: per lo spaghetto 8 minuti è il tempo di cottura ideale, mentre per un pacchero di qualità 13 minuti è il tempo di cottura ottimale".

I vacanzieri preferiscono la carbonara

Una ricerca condotta dal Touring Club Italia per Unione Italiana Food ha indagato il rapporto tra i turisti stranieri e la pasta. È emerso che sul podio dei piatti più ordinati dai vacanzieri ci sono gli spaghetti alla carbonara, le lasagne alla bolognese e la pasta al pomodoro. La buona notizia è che la domanda globale di pasta ha superato i 16 milioni di tonnellate annue e l'Italia - principale produttore europeo di grano duro con oltre 1,3 milioni di ettari coltivati - contribuisce con circa il 25% del frumento utilizzato nella produzione mondiale di pasta. È quanto emerso al World Durum and Pasta Forum che si è tenuto a Roma. Gli italiani non solo ne sono i più grandi consumatori: ma anche quelli che più di tutti la fanno conoscere al resto del mondo: ben oltre la metà della produzione nazionale di pasta è destinata all'estero. Della pasta esportata circa 1,5 milioni di tonnellate è destinato ai paesi dell'Ue mentre quasi 780.000 tonnellate finiscono in paesi terzi. La voglia di spaghetti&co prodotti nel Belpaese registra crescite tra il 5 e il 20% in Brasile, Israele, Finlandia, Slovenia, Albania, Marocco, Perù, Lussemburgo, Portogallo, tra il 20 e il 50% in Libano, Australia, Somalia, Georgia, Cuba, Egitto, Pakistan, Nepal, superiori al 50% in paesi asiatici come Mongolia, Pakistan e Sri Lanka.

Le 4 tipologie di pasta: istruzioni per l’uso

Anche gli italiani sono amanti della pasta: ne consumano 23 kg pro-capite all'anno. Tuttavia, secondo quanto emerge da una ricerca di AstraRicerche per Unione Italiana Food, che presenta una guida per scegliere la pasta giusta per ogni occasione, il 43,2% degli italiani conosce solo un tipo di pasta, il 21,6% due e solo il 24,5% ne riconosce tre. Il 10,7% poi non sa che esistono diversi processi di produzione come impasto, trafilatura, essiccazione e raffreddamento, che influenzano il prodotto finale. Tuttavia, l'interesse per l'argomento è altissimo, con il 93,3% che vorrebbe saperne di più. Sono quattro le categorie individuate, ciascuna con una propria funzione gastronomica e adattabilità. C’è la pasta 'everyday', versatile, adatta anche a chi non è un grande esperto, permette di non sbagliare il tempo di cottura; è tendenzialmente trafilata al teflon e prodotta in grandi volumi, ottima per un piatto veloce. C'è poi la pasta per ricette particolari, generalmente trafilata al bronzo, con grano duro con un tenore proteico del 14% ogni 100 grammi; è porosa e ruvida per trattenere meglio il condimento. La pasta per la grande ristorazione, invece, mantiene una consistenza al dente fino a un massimo di 48 ore di conservazione, mentre, infine, quella per l'alta cucina e le grandi occasioni, ha un livello proteico più alto rispetto alla media, è robusta e conserva l'amido durante la cottura. Per determinate ricette rilascia molto amido e per questo potrebbe non essere ideale per i piatti solitamente cucinati a casa; richiede un livello di esperienza ai fornelli molto alta ed è adatta ad un consumatore più esigente ed esperto. dipende dalla combinazione con il condimento. Con uno più liquido ne voglio una che trattenga di più il sugo, con uno strutturato una più liscia".

Nasce oggi

Pablo Picasso nato il 25 ottobre del 1881 a Malaga. Non c'è stato artista più famoso di lui nel '900, capace di coniugare e declinare il suo 'fare' creativo con modi e tempi sempre in evoluzione. Una delle sue opere più celebri è Guernica, dove l'insensatezza della guerra e la sua distruzione non smettono mai di essere di straziante attualità. Una sua celebre frase recita così: “Ogni bambino è un artista. Il problema è rimanere un artista una volta cresciuti”.

Maurizio Costanzo