MAURIZIO COSTANZO
Firenze

Il 14 novembre è la Giornata del diabete: in Toscana casi in aumento tra i bimbi

La dottoressa del Meyer, Sonia Toni: “Fino a qualche decennio fa il tipo 2 nei bambini non esisteva”. Ecco i consigli degli esperti su attività fisica e cibo

Test per diabete (foto Ansa)

Test per diabete (foto Ansa)

Firenze, 14 novembre 2024 – Oggi, 14 novembre, è la Giornata del diabete. Una patologia che non affligge solo gli adulti, ma anche i bambini, con casi in aumento anche in Toscana. “Anche quest’anno ­- spiega la dottoressa Sonia Toni, responsabile della Diabetologia pediatrica dell’Aou Meyer IRCCS – il trend in crescita è confermato. Le nuove diagnosi di diabete crescono del 3,6% e la Toscana non fa eccezione.

Nella nostra regione, annualmente, si registrano circa 100 nuove diagnosi di diabete di tipo 1 e circa 10 nuove diagnosi di diabete di tipo 2. Fa riflettere il fatto che qualche decennio fa il tipo 2 nei bambini non esisteva”. La Toscana nell’ambito della rete regionale di diabetologia pediatrica ha organizzato corsi di formazione itineranti rivolti al personale scolastico, consolidando quella alleanza sanità-istruzione che permette accoglienza, ascolto e aiuto e che la nostra Regione, fra le prime in Italia, ha promosso con una legge specifica.

Grazie ai corsi online gestiti con l’aiuto delle Associazioni dei genitori, sono stati formati migliaia di insegnanti provenienti da tutta la Toscana e non solo. Alla fine di ottobre, nella tenuta di Suvignano, la Diabetologia del Meyer ha organizzato con alcune famiglie e con un gruppo di adolescenti con diabete un campo scuola mirato alla acquisizione di competenze cliniche e psicologiche per la gestione del quotidiano in una malattia cronica.

Diabete e sport, i consigli degli esperti su attività e cibo

L’allarme per il diabete è alto anche tra gli adulti. Ma come conciliare questa patologia con lo sport? Pianificazione dei pasti, idratazione, snack strategici, controllo delle porzioni, attenzione alle tempistiche, monitoraggio della glicemia, consultazione di specialisti. Sono i consigli degli esperti, che insieme a Unione italiana food - Gruppo edulcoranti aiutano a individuare sport più adatti, migliori pratiche alimentari e stili di vita corretti per chi ne soffre (4 milioni in Italia con tipo 2). Per massimizzare i benefici sportivi è essenziale una dieta equilibrata ricca di alimenti integrali, verdure, proteine magre e grassi insaturi, con attenzione agli zuccheri semplici.

"L'esercizio fisico regolare aumenta numero e sensibilità dei recettori per l'insulina, l'assorbimento del glucosio dalle cellule muscolari e riduce l'infiammazione cronica di basso grado o silente alla base di malattie come il diabete o il sovrappeso", dichiara Michelangelo Giampietro, specialista in Medicina dello sport e in Scienza dell'alimentazione. "Influisce positivamente sul tutto il metabolismo glucidico anche riducendo l'emoglobina glicata, indicatore chiave del controllo glicemico". Per Giampietro attività aerobiche come camminata veloce, corsa, nuoto e ciclismo, sono le più consigliate (da praticare almeno 5 volte a settimana), ma sono utili anche gli allenamenti di resistenza (2 volte a settimana).

Valida alternativa per le fasce più avanzate lo yoga, la ginnastica dolce, l'acquagym o una semplice camminata. Gli esperti consigliano di creare un piano alimentare equilibrato includendo carboidrati complessi e grassi insaturi, prediligendo frutta/verdura di stagione; mantenere un'adeguata idratazione specialmente durante l'attività fisica, con eventuali piccole quantità di zucchero e sodio; gestire la glicemia con spuntini da poter consumare anche durante l'attività; controllare le porzioni e il momento in cui si consumano i pasti rispetto allo sport; monitorare la glicemia in modo da aggiustare dieta e attività; consultare un esperto di alimentazione per una gestione efficace del diabete e massimizzare gli effetti dell'attività fisica.

La cura in una tecnologia rivoluzionaria: ma in Italia è poco usata

Nonostante i grandi progressi tecnologici nel trattamento del diabete, in Italia solo il 43% delle persone con tipo 1 usa il sensore di glicemia, e solo il 22% il microinfusore di insulina. "Siamo nettamente sotto la media dei Paesi europei occidentali, dove l'utilizzo del microinfusore si attesta intorno al 45%. Nel diabete di tipo 2 l'impiego della tecnologia è ancora bassissimo, intorno all'1%", spiega Dario Pitocco, associato di Endocrinologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore Uosa Diabetologia Fondazione Policlinico Gemelli Irccs. Tecnologia asso nella manica per le persone con diabete tipo 1, la cui vita fino agli '90 poteva essere stravolta dagli episodi di ipoglicemia, ma anche per chi convive con il tipo 2 e necessita di terapia insulinica (il 30/40% delle persone con diabete, generalmente in età più avanzate.

"Il cardine della rivoluzione è stato il sensore", evidenzia Pitocco. "Si indossa tutto il giorno e permette di vedere tutto il 'film' della glicemia nel corso delle 24 ore". Poterlo mettere in comunicazione con il microinfusore "ha abbattuto il numero degli episodi di ipoglicemia. Ora l'obiettivo è garantire un controllo glicemico ottimale H24. Nel prossimo futuro, ci aspettano sistemi sempre più smart che, aiutati dall'intelligenza artificiale, renderanno sempre più vicina al fisiologico la somministrazione di insulina". Soluzioni ancora poco adottate, a causa della scarsità "del personale dedicato al trattamento 'tecnologico' del diabete" e di quello "specializzato nel counselling e nell'impiego" di tali strumenti, conclude Pitocco.

Maurizio Costanzo