Firenze, 13 agosto 2024 - Tutto l'anno si destreggiano in disposizioni di case e uffici progettati per il comfort di chi usa la destra come mano dominante. 'Sopportano' porte, cucine, lavelli, mouse, tastiere e scrivanie per lo più a misura di destrimani. Ma il 13 agosto è il giorno della 'riscossa' per i mancini: una giornata internazionale a loro dedicata, per celebrare una particolarità che non è più considerata un difetto da correggere come in passato e che interessa oggi circa il 10% della popolazione mondiale.
La giornata dei mancini è stata istituita nel 1992 dal Left Handers Club, nel Regno Unito e le specificità non mancano per i mancini, in positivo e in negativo secondo la scienza. Ricordano meglio gli eventi, secondo una ricerca del 2001, perché i loro emisferi cerebrali sono più strettamente connessi, sono più abili in matematica, nella risoluzione dei problemi complessi più che nell'aritmetica semplice, secondo uno studio del 2017 che ha coinvolto 2314 studenti italiani. Secondo un altro studio del 2017 hanno un vantaggio anche negli sport interattivi, come ping-pong o baseball, che richiedono reattività. Sono forti nel pugilato. Eppure sono stati perseguitati per secoli ed i pregiudizi nei loro confronti non sono del tutto spariti se, ancora oggi, molti degli oggetti di uso quotidiano non sono ancora pensati per i mancini. L’etimologia stessa della parola non porta a considerare l’uso prevalente della mano sinistra in modo positivo. Basti pensare che il dizionario Treccani spiega che, in senso figurato, si usa il termine mancino per indicare un'azione sleale e insidiosa, compiuta con astuzia e in modo imprevedibile. Riferito alle persone si usa per catalogare qualcuno come infido e disonesto. E c'è di più, il termine deriva dal latino 'mancus': sinonimo di mutilato e storpio.
La mano sinistra ha continuato ad essere chiamata 'la mano del diavolo' e i maestri, in anni ormai passati, sono arrivati a legarla dietro la schiena per costringere l'alunno a scrivere con la destra. È per cercare di superare questo insieme di pregiudizi che è stata pensata questa giornata internazionale. Ma per cancellare in un colpo solo qualsiasi preconcetto nei confronti di chi usa prevalentemente la parte sinistra del corpo basterebbe mettere insieme i nomi di mancini famosi, a cominciare dal grandissimo Gigi Riva, una leggenda vivente del calcio di cui, l'allenatore Manlio Scopigno ebbe a dire: ''A Riva il piede destro serve solo a salire sul tram''. Per continuare con Diego Armando Maradona, Johan Cruyff e John McEnroe fino a Ayrton Senna e al motociclista Valentino Rossi, per parlare di sportivi. E poi Bob Dylan , Paul McCartney, Paul Simon e il grandissimo Jimi Hendrix, ma anche Charlie Chaplin. E se tra i pittori erano mancini Leonardo da Vinci, Michelangelo, Picasso , Raffaello e Van Gogh c'è da credere che sia esatta la teoria secondo cui avere più sviluppato l’emisfero destro del cervello (che controlla la mano sinistra) favorisce la percezione della tridimensionalità, la creatività, e dunque la vena artistica.
E gli studi sul tema non scarseggiano: secondo una ricerca della St. Lawrence University di New York tra tutte le persone con un quoziente intellettivo importante, cioè i super intelligenti, ci sarebbero più mancini che nella media della popolazione. Alan Salerman, autore dello studio, afferma che l'intelligenza dei mancini è più fluida e che in questi individui vi è una maggior propensione a risolvere i problemi. Sarà per questo che il mancino Napoleone Bonaparte è considerato uno dei più grandi strateghi militari della storia. Tanti sono i mancini famosi: dall'ex presidente Usa Barack Obama, al bassista dei Beatles Paul McCartney, fino al fondatore di Microsoft Bill Gates, il principe William e le attrice Angelina Jolie e Julia Roberts. Ma anche Marie Curie, Albert Einstein e Van Gogh.
Nasce oggi
Alfred Hitchcock nato il 13 agosto del 1899 a Leytonstone, Londra. Maestro del brivido, fiamma del cinema thrilling di tutti i tempi. C’è anche un pezzo d’Italia nei suoi esordi. Hitchcock non era contento di venire nel nostro Paese a girare il primo film della sua carriera, perchè non conosceva l'italiano e temeva di incontrare troppe difficoltà. La produzione lo convinse e così il primo ciak del maestro - nel 1925, 'The Pleasure garden' - inquadrò le strade di Genova e la stazione marittima. Ha detto: “Un film è la vita a cui sono state tagliate le parti noiose.”
Maurizio Costanzo