Palazzi storici, ville, chiese e castelli: tornano le giornate Fai d’autunno. I luoghi aperti in Toscana

Il 14 e 15 ottobre, ecco cosa vedere provincia per provincia

Firenze, 9 ottobre 2023 - Conto alla rovescia per la dodicesima edizione delle Giornate Fai d’autunno. Sabato 14 e domenica 15 ottobre torna, per la dodicesima edizione, l’amato e atteso evento di piazza che il Fai, Fondo per l’Ambiente Italiano Ets, dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.

Qui l’elenco completo dei luoghi da visitare in Toscana 

Durante il fine settimana, animato e promosso dai Gruppi Fai Giovani, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione, saranno proposte speciali visite a contributo libero in 700 luoghi straordinari in oltre 350 città d’Italia, spesso inaccessibili o semplicemente insoliti, originali, curiosi, poco conosciuti e valorizzati (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it). In Toscana sono 26 i luoghi visitabili grazie ai volontari del Fondo per l’Ambiente Italiano.

Firenze A Firenze si potrà visitare Casa Capponi. Da oltre un secolo la C.R.I. fiorentina ha sede Oltrarno, nel quattrocentesco palazzo in Borgo San Frediano. Il primo nucleo fu eretto per volontà di Bartolomeo Capponi (1408 – 1487), mentre seguirono nei secoli successivi ristrutturazioni e ampliamenti. I Capponi acquisirono anche l’edificio adiacente, oggi sede del Comando Interregionale dell’Italia Centro Settentrionale della Guardia di Finanza (anch’esso aperto per le Giornate Fai d’Autunno), e il palazzo rimase di proprietà della famiglia fino all’Ottocento, quando fu acquistato da Giovanni Pucci, camerlengo del Comune di Firenze, e passò, dopo la morte del di lui figlio Luigi, al genero Winckler. Nel 1919 fu venduto al principe Raffaello Torrigiani di Scilla in qualità di presidente del Comitato Regionale della Croce Rossa Italiana. Il cortile interno presenta su tre lati un elegante porticato, sostenuto da snelle colonne terminanti in capitelli compositi, su cui affaccia un aereo loggiato sovrastato da una trabeazione lignea. Gli ambienti del piano nobile rivelano un soffitto popolato da figure leggere e grottesche, tra cui il piccolo “Tesoretto”, stanza ovale degli armadi, decorato da zoccolo a soffitto e mai visto, con armadi a scomparsa, che sarà possibile visitare in occasione delle Giornate Fai. Si conserva qui anche la Raccolta Museale della C.R.I. al femminile, di stampo prevalentemente didattico e conservativo: espone materiali in uso nel secolo scorso, utili per capire il contesto e i mezzi con cui si operava nelle emergenze sanitarie, insieme gli attuali strumenti di intervento e a materiali riguardanti importanti figure femminili della storia della C.R.I. L’apertura avviene in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, nell’ambito di un accordo quadro con il Fai.

Villa Kraft. Attuale sede del Comitato Regionale Toscana e del Centro di Mobilitazione Tosco Emiliano della Croce Rossa Italiana, Villa Kraft è un mirabile esempio di architettura residenziale ottocentesca in stile neo cinquecentesco, costruita sulla collina di Careggi con un suggestivo affaccio panoramico. Luogo di soggiorno estivo di nobili famiglie e, dagli anni ’30 del Novecento, sede ideale per edificare dispensari per la cura della tubercolosi grazie alla salubrità dell’area, alla ricchezza dei boschi e alla lontananza dalla città, la residenza dopo numerosi passaggi di proprietà fu venduta nel 1920 a Gerardo Kraft, noto imprenditore alberghiero di origine svizzera, che ne fece l’abitazione di campagna. La Croce Rossa Italiana acquistò l’immobile nel 1946 per destinarlo a centro di prevenzione e recupero per le malattie polmonari, in particolare dei bambini affetti da tubercolosi ossea, e nel 1996 vi istituì la sede del Comitato Regionale della Toscana. Il pubblico delle Giornate FAI avrà accesso, tra i vari ambienti, anche alla sala operativa, una stanza a disposizione delle infermiere con alcune locandine e bozzetti storici, oltre ad alcune sale di rappresentanza al primo piano. La visita proseguirà con una passeggiata esterna che offre un’insolita visione panoramica di Firenze e si concluderà nella sezione del complesso ospedaliero riservata al Centro di Mobilitazione Tosco Emiliano, corpo militare volontario, che conserva una raccolta di uniformi, fotografie, quadri, teche con copricapi, stoviglie ospedaliere, set da viaggio (anche porcellane Ginori), uniformi, materiali relativi alla Prima guerra mondiale e manifesti divulgativi sulle pratiche mediche del quotidiano. Un focus è dedicato all’arruolamento di donne come dottoresse e farmaciste oltre che come infermiere, tra le quali figura Maria Montessori. L’apertura avviene in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, nell’ambito di un accordo quadro con il Fai.

Borgo San Lorenzo, Villa Pecori Giraldi - Chini Museo. Sin dal Settecento di proprietà della famiglia Giraldi, la villa fu donata nel 1978 al Comune, e dal 1999 a oggi è sede del Chini Museo, dedicato alla celebre famiglia di ceramisti e decoratori di Borgo San Lorenzo, che ai primi dell’Ottocento diedero avvio a un’importante manifattura distintasi fino al secolo successivo nell’artigianato artistico a livello internazionale. Circondata da un ampio parco di alberi secolari, la villa si sviluppa su due piani e presenta una sobria facciata di gusto rinascimentale sormontata da una robusta torre merlata, restaurata nel 1902. La decorazione interna ebbe inizio nella seconda metà dell’Ottocento e si contraddistingue per un forte recupero della cultura medievale, caratterizzato dalla presenza di importanti inserti pittorici costituiti da stemmi e imprese araldiche di uomini, ma soprattutto donne, imparentate nel corso dei secoli con le famiglie Giraldi e Pecori. Furono qui attivi diversi membri della famiglia Chini, da Leto a Galileo (1873-1956), tra i principali esponenti del Liberty italiano. Al nonno di Galileo e allo zio Pio sono da attribuire i decori vegetali e le grottesche degli ambienti al piano terra risalenti al 1854, a Leto Chini molti stemmi di ispirazione medievale, a Galileo il bellissimo San Giorgio che uccide il drago, a Tito Chini, figlio del cugino di Galileo, i dipinti eseguiti in occasione del restauro che si rese necessario dopo il terremoto del 1919, il caminetto piccolo e la decorazione di alcuni ambienti, quali il vestibolo e il soffitto della scala elicoidale. La villa ospita inoltre al piano terra il Chini Contemporary, una sezione dedicata all’arte contemporanea.

Prato, ITS “Tullio Buzzi”. Nato nel 1886 come Regia Scuola per le Industrie Tessili e Tintorie, l’ITS “Tullio Buzzi” di Prato conserva ancora oggi nei laboratori macchine dell’epoca come un telaio o la carda per stracciare le stoffe, vecchie bilance e alambicchi per i colori delle tintorie. Intitolata nel 1927 al primo direttore nonché docente della scuola Tullio Buzzi, divenne una sede all’avanguardia per quantità e qualità di spazi e impianti, tali da permettere persino l’istallazione al proprio interno di un “Museo della Filatura Cardata”. L’edificio, in cemento armato e laterizi, si sviluppa per 12.000 mq in quattro corpi principali, ripartiti in vari nuclei, razionalmente organizzati secondo le diverse destinazioni: direzione e amministrazione, biblioteca, insegnamenti teorici e pratici, educazione fisica, centro analisi, settore igienico sanitario, area espositiva museale. Gli studenti qui imparano le moderne tecniche di tessitura, meccanica, chimica, automazione, energia e informatica con lo sguardo rivolto anche ai loro aspetti storici (accanto al banco nelle aule si può trovare anche il telaio ottocentesco). L’apertura straordinaria durante le Giornate FAI permetterà non solo di visitare spazi solitamente non accessibili, ma condurrà i visitatori in un percorso atto a mettere in luce gli aspetti storici e sociali dell’Istituto, così ben calato nel contesto cittadino e le ragioni del suo forte legame con il mondo dell’industria: la scuola è infatti nota per aver formato la gran parte dei tecnici e imprenditori di Prato che hanno determinato il boom del distretto tessile e che continuano tuttora, in periodi assai meno facili, a tenere il timone di tante aziende.

Palazzo Vaj – Monash University Prato Center. Tra i palazzi più prestigiosi della città, centro della vita commerciale, culturale e professionale, Palazzo Vaj sede dal 2001 è sede dell’unica sede europea dell’università australiana conosciuta come Monash University. Dimora gentilizia della famiglia Vaj dal XVIII secolo con giardino all’inglese (divenuto in tempi recenti un parcheggio e ora ripristinato ad area verde), è circondato da muri adornati da statue in pietra, tra le quali spiccano due leoni e una riproduzione del David di Michelangelo, tuttora conservate all’interno del Palazzo. L’edificio fu poi allargato con acquisizioni successive, tra cui l’Oratorio di San Giorgio (con pitture di Luigi Catani). Il piano nobile fu locato per decenni all’antica Società dei Misoduli – il più illustre circolo di Prato – e completamente rivisitato dall’architetto Gamberini nel 1953 con arredi di design. Il riordino funzionale del secondo piano ha permesso la nascita nel 2010 del “Palazzo delle Professioni”, aggregazione di otto ordini professionali operanti nel territorio pratese. Solitamente chiuso al pubblico, in occasione delle giornate del FAI si potrà visitare il piano nobile con il salone Grollo, la Sala Veneziana, la Sala Giochi, la Sala degli Specchi, oltre alla terrazza panoramica prospiciente via Garibaldi e via Pugliesi. Sarà inoltre aperto al pubblico il giardino rinascimentale, riportato al suo antico splendore dall’architetto paesaggista Paul Bangay grazie al contributo di Monash University e della stilista italo-australiana Carla Zampatti. Degno di nota fu il ritrovamento, nel 1967, di una serie di graffiti del 1400 raffiguranti favole e scene di vita cortese tipiche del periodo giocoso rinascimentale, ora custoditi all’interno del museo di pittura murale nel complesso del Convento di San Domenico.

A Prato sarà visitabile anche il vecchio ospedale della città Misericordia e Dolce, nato intorno a un complesso di origine medioevale.

Pistoia, Ponte Buggianese, affreschi di Pietro Annigoni. Ponte Buggianese è un borgo sorto in epoca moderna lungo il torrente Pescia. Principale monumento cittadino è la chiesa di San Michele Arcangelo (conosciuta anche come Santuario della Madonna del Buon Consiglio per la presenza di un’immagine miracolosa, ancora oggi venerata), nella piazza centrale del paese. La chiesa, costruita nei primi decenni del Cinquecento, era in origine un piccolo oratorio dedicato a san Giuseppe; nel 1628 l’edificio venne ampliato, cambiandone l’orientamento della facciata da sud a ovest (com’è tuttora) e riordinando l’interno con tre navate. Ulteriori modifiche si ebbero nella seconda metà dell’Ottocento, che hanno attribuito alla chiesa l’aspetto attuale. A seguito della rimozione del vecchio organo nel 1959, si affidò nel 1967 a Pietro Annigoni (1910-1988), affermatosi come ritrattista di fama mondiale, la decorazione della controfacciata. Realizzò qui un ciclo di affreschi, dal forte immaginario espressivo, dedicato alla Passione di Cristo che fu portato a compimento solo nel 1984 con l’aiuto di suoi allievi, tra cui Romano Stefanelli e Silvestro Pistolesi In esclusiva per gli iscritti FAI sarà accessibile anche la sacrestia, generalmente non fruibile, in cui si potranno ammirare le sinopie preparatorie degli affreschi di Annigoni.

Nel pistoiese si potranno visitare il borgo di Serravalle, il frantoio dell’Azienda Agricola “La Dispensa” di Lamporecchio e a Ponte Buggianese il giardino di Paola, con alcuni suggestioni poetiche durante il tour.

I luoghi aperti a Lucca, Massa, Pisa e Livorno

Nel centro di Massa si potrà scendere nel più grande rifugio anti-aereo realizzato in provincia durante la Seconda guerra mondiale, quello della Martana.

Nel lucchese si potrà visitare la chiesa e il museo di San Cassiano di Controne (nel comune di Bagni di Lucca), la prima chiesa storicamente documentata nella Val di Lima assieme alla pieve di Santa Giulia; il Teatrino di Vetriano, nella frazione di Pescaglia, un bene Fai aperto tutto l’anno che è annoverato tra i teatri più piccoli del mondo; la Gipsoteca del liceo Passaglia di Lucca, una grande collezione di opere in gesso della mitologia e archeologia romana e greca.

Ci sono percorsi alla scoperta di Borgo a Mozzano, del Castello di Nozzano e del museo dei bozzetti di Pietrasanta che nel complesso di Sant’Agostino conserva opere di artisti come André Bloc, Fernando Botero, Antonio Bozzano, Jean Michel Folon, Gigi Guadagnucci, Igor Mitoraj, Giuliano Vangi e Gio’ Pomodoro. A Pisa, nel quartiere di San Francesco, i volontari del Fai evidenzieranno l’importanza dei restauri curati dall’architetto Massimo Carmassi, al Teatro Giuseppe Verdi e al retro del complesso di San Michele in Borgo. A Suvereto, il Fai offre due occasioni di visita, una per le strade del borgo, l’altra – riservata ai soci – alla cantina Petra, progettata da Mario Botta, all’interno un’oasi verde da 300 ettari.

Luoghi aperti a Siena, Arezzo e Grosseto

Nel sud della Toscana sono in programma tour guidati nei borghi: a Castiglion Fiorentino (Arezzo), a Scarlino (Grosseto) e a Torrita di Sina. Sempre nel senese, si potrà entrare in una delle 14 antiche torri di San Gimignano sopravvissute fino ad oggi, Casa Campatelli, che è un bene del Fai aperto tutto l’anno.

Come partecipare

A chi desideri partecipare verrà suggerito un contributo libero, che andrà a sostegno della missione e dell’attività del Fai. Le Giornate Fai d’Autunno sono l’evento principale della grande campagna nazionale di sensibilizzazione e raccolta fondi “Ottobre del FAI”, promossa dalla Fondazione a sostegno del patrimonio culturale e ambientale del nostro Paese. A partire dal 2023, infatti, ottobre sarà per il FAI e i suoi iscritti “il mese del patrimonio”. Che è di tutti, e verso cui tutti hanno una responsabilità. Non a caso, lo slogan di Ottobre del FAI è “FAI la tua parte”: perché il destino dell’Italia è nelle nostre mani, e tutti possiamo esserne protagonisti. Durante le Giornate FAI d’Autunno tutti gli iscritti al FAI potranno beneficiare degli accessi prioritari in ogni luogo aperto, di aperture e visite straordinarie in molte città e altre opportunità e iniziative speciali. In occasione di Ottobre del FAI, a chi si iscriverà per la prima volta al FAI - sia online che presso i luoghi aperti - sarà dedicata una agevolazione di 10 euro in meno su ogni tipologia di quota.

Maurizio Costanzo