MAURIZIO COSTANZO
Firenze

Giorni della merla 2024, perché si chiamano così: date, significato e leggende

Ecco cosa dice la leggenda e che tempo ci aspetta

I Giorni della Merla - Crediti iStock Photo

I Giorni della Merla - Crediti iStock Photo

Firenze, 24 gennaio 2024 - Tradizione vuole che il 29-30-31 gennaio, ovvero gli ultimi tre giorni del primo mese dell'anno, vengano identificati come i "Giorni della Merla", ovvero i più freddi di tutto l'anno.

Perché si chiamano così

In questo 2024, invece, proprio in quel periodo andremo verosimilmente incontro al culmine di una fase climatica anomala, tanto che quei giorni potrebbero risultare addirittura i più caldi dell'inverno.

Prima però una doverosa premessa. Perché si chiamano "giorni della merla"? La leggenda narra che i merli avevano un tempo delle bellissime piume bianche e soffici. Durante il gelido inverno essi raccoglievano nei loro nidi le provviste per sopravvivere al gelo, in modo da potersi rintanare al calduccio per tutto il mese di gennaio. Sarebbero usciti solo quando il sole fosse stato un poco più caldo e i primi ciuffi d’erba avessero fatto capolino tra i cumuli di neve. Così aspettarono fino a fine mese, poi uscirono. Cominciarono dunque a festeggiare, sbeffeggiando l'inverno: anche quell’anno ce l’avevano fatta; il gelo, ai merli, non faceva più paura. Tutta questa allegria, peraltro, fece letteralmente infuriare l'inverno, che decise di dare una lezione a quegli uccelli troppo canterini: sulla terra calò quindi un vento gelido, che la ghiacciò, insieme ai germogli. Perfino i nidi dei merli furono spazzati via dal vento e dalla tormenta. I merli, per sopravvivere al freddo, furono costretti a rintanarsi nei camini delle case.

Lì, il calduccio li riscaldò e permise loro di resistere a quelle gelide giornate. Solo a febbraio la tormenta si placò e i merli poterono riprendere il volo. La fuliggine dei camini, tuttavia, aveva annerito per sempre le loro piume bianche: fu così che i merli divennero neri, come li possiamo vedere oggi. C’è poi un’altra leggenda, quella di gennaio corto e dispettoso, che fa riferimento a quando gennaio aveva 28 giorni e fosse non solo corto, ma anche invidioso di una merla e del suo candido piumaggio. Il mese dispettoso faceva cadere dal cielo grandine e neve ogni volta che la merla metteva il becco fuori dal nido per andare a trovare del cibo. Un anno però la Merla pensò a risolvere il problema facendosi furba, mise da parte una buona scorta di cibo e non uscì neppure un giorno.

Gennaio era finito senza fare dispetto alla merla, e allora il mese pensò bene di vendicarsi chiedendo in prestito 3 giorni a febbraio, provocando una gelida tormenta di neve. La Merla, che era appena uscita dal nido, cercò riparo in un comignolo, ma finiti i tre giorni di tempesta, si accorse, quando riemerse, che il piumaggio le era diventato nero come il carbone.

Previsioni meteo

Ma al netto delle leggende, come sarà il tempo negli ultimi tre giorni del mese? Quest'anno pare che i giorni della merla risulteranno piuttosto miti a causa dell'avanzata dell'anticiclone africano che ci terrà compagnia almeno fino all'avvio di febbraio e che, di fatto, bloccherà ogni tipo di irruzione fredda o perturbazione atlantica. Oltre ad una maggior stabilità atmosferica aspettiamoci dunque temperature ben oltre le medie climatiche in particolare sulle zone di montagna (aria calda in quota) e sulle regioni del Centro Sud, specie del versante tirrenico con scarti fino a +10°C rispetto alle medie climatologiche del passato. Questo potrebbe tradursi in valori diffusamente oltre i 14-15 gradi al Nord (specie in assenza di nebbie) e picchi fin verso i 20°C sui settori tirrenici. Vedremo se saranno davvero i più caldi della stagione invernale, d'altronde anche a dicembre e in avvio di gennaio abbiamo registrato settimane particolarmente miti; quello che è certo è che a parte pochi e brevi episodi di freddo l'Inverno 2024 si sta rivelando piuttosto anomalo, segno dei tempi che corrono in epoca di cambiamenti climatici. Maurizio Costanzo