Firenze, 21 marzo 2023 - Hanno messo a segno nove colpi in tre mesi. Tutti presso le abitazioni. Per questo nella serata di ieri, all’esito di serrate indagini, i carabinieri del Nucleo operativo di Firenze hanno arrestato due albanesi, un 41enne ed un 30enne, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica.
Gli indagati, dal 9 dicembre all’11 febbraio scorsi, utilizzando un’autovettura intestata ad un prestanome, avrebbero perpetrato, in orario pomeridiano e serale, nove tra furti e tentati furti presso private abitazioni di Firenze, Fiesole (località Girone e Caldine), Pontassieve (località Sieci), San Casciano Val di Pesa e Impruneta.
Delitti perpetrati con insolita capacità organizzativa e con un modus operandi connotato da una evidente spregiudicatezza. L’impressionante serialità predatoria, infatti, sarebbe il risultato di una accurata preparazione strategica e di una collaudata suddivisione dei ruoli: innanzitutto venivano eseguiti degli appostamenti preliminari finalizzati alla precisa individuazione delle abitazioni di interesse e delle migliori vittime, che dovevano necessariamente essere assenti per evitare spiacevoli conseguenze. Il modus operandi il medesimo: mentre il 41enne, quale autista, attendeva poco distante con la vettura in moto, il 30enne, sfruttando la propria agilità, avrebbe praticato effrazioni agli accessi delle abitazioni, talvolta anche arrampicandosi con l’ausilio di appigli esterni, quali grondaie o elementi architettonici. Gli indagati, entrambi disoccupati, spostandosi agevolmente in provincia, avrebbero dunque dato vita a una fiorente attività delinquenziale, grazie alla quale, in quasi tre mesi, si sarebbero impossessati illecitamente di orologi di lusso (Baume et Mercier, Rolex, Lorenz), ingenti risparmi in contanti custoditi nelle case dei malcapitati) nonché numerosi preziosi e beni di famiglia (braccialetti, collane, anelli, profumi, borse di lusso) del valore complessivo stimato in oltre 60mila euro.
Ricettazione e furto continuato in concorso, aggravato dalla violenza sulle cose e dall’aver adoperato destrezza, i delitti e le aggravanti contestati alla coppia. I carabinieri del Nucleo operativo hanno eseguito approfondite perquisizioni personali, veicolari e domiciliari che hanno consentito il rinvenimento, nella disponibilità degli indagati, di ingente refurtiva, la cui gran parte è già stata restituita alle vittime, e di numerosi arnesi atti allo scasso (flessibili, tronchesi, martelli, torce, ricetrasmittenti). Gli indagati sono stati associati alla casa circondariale di Firenze-Sollicciano.