
Jimi Hendrix (1942-1970) in una foto scattata a Londra nel 1967
Firenze, 31 marzo 2023 - Era il 31 marzo del 1967 quando Jimi Hendrix al Monterey Pop Festival, al termine di una massacrante esibizione di 'Wild thing', bruciò la sua prima chitarra, una bellissima 'Stratocaster'. È una data che rappresenta un anniversario storico per la musica rock. Gli Who erano soliti distruggere le chitarre sul palco, ma lui volle andare oltre e spiazzare tutti. ''Bisogna morire prima che la gente pensi che tu valga qualcosa'': così diceva Hendrix che tre anni dopo, esattamente il 18 settembre 1970, a soli 27 anni, morì soffocato nel proprio vomito per una overdose di barbiturici, ma lasciandosi dietro una fama di chitarrista rivoluzionario ed eccentrico (suonò con l'intero palmo della mano, con i denti e con l'asta del microfono) rimasta ancora ineguagliata e milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Hendrix, questo il suo nome per intero, era nato a Seattle (Washington) il 27 novembre del 1942, da una famiglia con discendenze africane, europee, pellerossa e messicane. Iniziò a suonare a quindici anni dopo la morte della madre e a sedici anni era già per strada a vagabondare guadagnandosi da vivere in complessi di rhythm and blues e rock and roll. Dopo 14 mesi come paracadutista lasciò l’esercito in seguito a una ferita, e a ventuno anni divenne 'session man', di volta in volta anche per il suo singolare carattere, di Little Richard, Wilson Pickett, Hike e Tina Turner e King Kurtis. Mancino, semianalfabeta e dal carattere selvaggio, Hendrix solo nel 1965 formò la sua prima band, 'Jimmy James and the Blue Flames', che si esibiva al Greenwich Village, e fu li che la sua fama di chitarrista rivoluzionario arrivò all'ex bassista degli 'Animals' Chas Chandler. Divenne una vera leggenda a Woodstock (1969) per la versione tutta distorta dell'inno americano ('Star Spangled Banner'). Dopo l'esperienza con gli Experience fondò il primo complesso rock di soli neri, la Band of Gypsie. Dopo i primi tre 45 giri 'Hey Joe', 'Purple Haze', 'The Wind Cries Mary' solo quattro album per il musicista di Seattle. Arrivò nel 1967, 'Are you experienced', con la bellissima 'Foxy Lady' e con il supersonico 'Third stone from the sun', il brano più lungo e con un assolo epico di chitarra elettrica; nel dicembre dello stesso anno uscì 'Axis Bold as love', con suoni più lenti e soffici; arrivò poi 'Elettric Ladyland', nel 1968, un disco doppio con brani notevoli come 'Voodoo Chile' e '1983' e, infine, 'Band of Gypsys' (1970) e 'Machine gun'. Dopo di allora molti brani postumi e tutta una serie di ripescaggi e di incompiuti di Hendrix tirati fuori dal cappello dei produttori musicali intenzionati a sfruttare il suo talento fino alle fine. Tra i suoi sogni mai realizzati quello di fare una grande big band che producesse suoni e luci all'ennesima potenza mentre, per quanto riguarda i suoi ritmi, cosmici e deliranti, diceva che gli provenissero da una ossessione: quella di avere sempre in testa il rumore dell'aereo di quando era parà. Il magazine Rolling Stone ha messo al primo posto proprio Jimi Hendrix nella lista dei migliori 100 chitarristi della storia. Nasce oggi Octavio Paz nato il 31 marzo del 1914 a Città del Messico. Considerato il più importante poeta di lingua spagnola della seconda metà del Novecento, scrittore e saggista insignito nel 1990 del Premio Nobel per la letteratura. Ha scritto: “Un pessimista è un uomo che guarda entrambi i lati della strada prima di attraversare in un senso unico”.