
Il pecorino toscano (foto Ansa)
Firenze, 20 febbraio 2023 - “Il pecorino toscano nella top ten dei formaggi più buoni al mondo. Il decimo posto del pecorino toscano contribuisce all'indiscussa leadership planetaria dei formaggi italiani che battono quelli francesi per 8 a 0”.
- Otto formaggi italiani nell’Olimpo
- Pecorino toscano
- Falso pecorino, occhio
Otto formaggi italiani nell’Olimpo
A dirlo, in una nota, è Coldiretti Toscana in riferimento alla graduatoria globale stilata da TasteAtlas, l'atlante internazionale dei piatti e dei prodotti tipici locali che ha messo ben otto tesori italiani fra i migliori del globo in un elenco di oltre cento formaggi.
Pecorino toscano
“Con 34 milioni di valore alla produzione e 62 di valore al consumo, il pecorino toscano è il principale formaggio Made in Tuscany ed anche il più venduto all'estero con cinque milioni di euro di esportazioni (+12,2%) secondo l'ultimo rapporto Qualivita - Ismea. Il pecorino Toscano Dop è una delle due denominazioni di origine riconosciute (l'altra è il pecorino delle Balze Volterrane) che determinano la straordinaria crescita della Dop Economy toscana e del paniere regionale con 34 formaggi inseriti tra i prodotti agricole tradizionali - si spiega ancora -. Ma a minacciare il pecorino toscano, e più in generale la produzione di formaggi regionali, sono il fenomeno insostenibile delle predazioni a danni dei pastori che hanno contribuito alla chiusura di un allevamento ovino da latte su tre dal 2009 (-33%) e dell'italian sounding, che ha trovato nel web e nell'e-commerce un nuovo sconfinato canale commerciale.
Falso pecorino, occhio
Il pecorino toscano Dop è il secondo prodotto toscano a denominazione di origine per numero di casi di inserzioni web irregolari sventati dall'Ispettorato centrale repressioni frodi del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste in sei anni”. Secondo Coldiretti Toscana: “Un'altra minaccia arriva invece dall'Europa e dai nuovi sistemi di etichettatura a semaforo come il Nutriscore che è infatti fuorviante, discriminatorio ed incompleto, finendo paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire invece prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive, ad esempio zucchero, grassi e sale, e sull'assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo dalla dieta ben l'85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine e le eccellenze della Dieta Mediterranea”.
Maurizio Costanzo