Manifesta contro gli stupri di Hamas, cacciata dalla manifestazione di ‘Non una di meno’

La giovane di 'Sinistra per Israele’ è stata allontanata dalla manifestazione

'Non una di meno', manifestazione a Firenze

'Non una di meno', manifestazione a Firenze

Firenze, 8 marzo 2024 – Momento di polemica al presidio di ‘Non una di menoFirenze, oggi in piazza Santissima Annunziata per l'8 marzo, per la presenza di una giovane di 'Sinistra per Israele’ che è stata allontanata dalla manifestazione.

La giovane, Sara, si è presentata con un cartellone con la scritta «non una parola sugli stupri di Hamas» e poco dopo alcune rappresentanti di Non una di meno l'hanno invitata a lasciare l'iniziativa. Dopo alcuni minuti di acceso botta e risposta è intervenuta anche la Digos per far presente alla giovane che non era ben accetta, convincendola ad allontanarsi.

«Le femministe di Non una di meno strumentalizzano le piazze femministe per fare propaganda anti sionista - ha detto Sara -. Anche nella locandina di questa manifestazione c'era una bandiera palestinese e io sono venuta qui per denunciare il silenzio loro e di tante organizzazioni femministe sugli stupri di Hamas. Non tollero che una piazza femminista venga trasformata in una piazza anti sionista, di odio e di assenza totale di libertà di espressione e la mia cacciata è una chiara dimostrazione».

Una rappresentante di ‘Non una meno’ ha spiegato che l'iniziativa è stata promossa per «manifestare contro la violenza sulle donne, su tutte le donne, purtroppo ci sono persone che sfruttano gli stupri di Hamas come se fossero l'unico problema. Strumentalizzano gli stupri per supportare Israele e questa cosa è allucinante per noi. Abbiamo fatto due assemblee pubbliche per organizzare l'evento e lei non c'era. Noi organizziamo la piazza, ma diamo spazio ad altre realtà: ci saranno le donne iraniane, le donne palestinesi, verrà Gkn, ci sono tante realtà del territorio con cui ci siamo confrontate. Quando una persona arriva così, senza aver parlato con nessuno, e si presenza con questa violenza a voler occupare uno spazio noi, molto gentilmente, le abbiamo detto che questo non è il nostro messaggio».