MAURIZIO COSTANZO
Firenze

Marinetti e il Manifesto del Futurismo: così nacque l'avanguardia

Una rivoluzione che avrebbe rinnovato l'intera arte del Novecento influenzando l'architettura, il teatro, la musica, la letteratura, la grafica e la moda

Opera d'arte (foto Ansa)

Firenze, 20 febbraio 2024 – Era il 20 febbraio del 1909 quando Filippo Tommaso Marinetti, come reazione alla cultura borghese dell'Ottocento, pubblicò su Le Figaro i principi base del ‘Manifesto del Futurismo’. Poneva così le basi di un’avanguardia artistica che avrebbe rinnovato l'intera arte del Novecento. Il Divisionismo come presupposto indispensabile, con la scomposizione del colore e la predominanza della luce, e poi il richiamo al Simbolismo di fine Ottocento, la relazione difficile con il Cubismo per rivendicare l'autonomia e il primato della scelte, e il rapporto con quanto avveniva nel resto d'Europa e in Russia. Nei suoi primi cinque anni di vita Il Futurismo costruì in questo modo le basi di una rivoluzione destinata a scuotere profondamente la scena, facendo piazza pulita della tradizione all'insegna del dinamismo, della modernità e di una visione dell'arte capace di coinvolgere e cambiare ogni aspetto della vita quotidiana. Il Futurismo degli inizi cercava una palingenesi totale, un rinnovamento radicale. Gli artisti del movimento si tennero distanti dal sistema dell'arte ufficiale, elaborando una ricerca che avrebbe investito tutti i campi della creatività, dettando in decine di manifesti programmatici le nuove regole per la pittura, l'architettura, il teatro, la musica, la letteratura, la grafica, la moda. L'attualità vera del movimento è stato il suo essere avanguardistico, ma non fu capito all'epoca e nemmeno in seguito. L'arte performativa ripresa negli anni Settanta l'hanno inventata gli artisti futuristi. E per chi crede quel fenomeno artistico sia troppo ‘astratto’, per vedere quanto abbia influenzato, nel corso del tempo e nel concreto, la vita quotidiana, come sottolineano gli esperti d’arte, basta rivolgere lo sguardo alle macchine degli anni Cinquanta, oppure ai caschetti aerodinamici dei ciclisti di oggi, che vengono proprio dall'idea di dare concretezza all'impalpabile, a un'opera d'arte che dia conto della complessità del reale. Anche la letteratura venne investita da questa rivoluzione avanguardistica, con lo stile letterario "Parole in libertà" che si contrapponeva alla retorica tradizionale, distinguendosi da questa nel fare a meno di grammatica e sintassi.

Nasce oggi

Cindy Crawford nata il 20 febbraio del 1966 a DeKalb, Illinois, Stati Uniti. Oggi la supermodella americana divenuta celebre per il suo fisico statuario e soprattutto per quel neo sexy al lato della bocca, divenuto il suo segno distintivo, compie 58 anni. Assieme ad altre colleghe, da Naomi Campbell a Claudia Schiffer, negli anni '80 diede vita alla categoria delle supermodelle: donne statuarie che hanno dominato l'immaginario collettivo dell'epoca costituendo il canone di bellezza per eccellenza.