
La Martinella
Firenze, 10 luglio 2023 – Palazzo Vecchio, monumento cittadino tra i più importanti e sede del Municipio, ha tre campane: quella dell'orologio, la grande che suona 'a distesa', e la Martinella, attivata in occasioni speciali, di importanza pubblica. Proprio quest’ultima chiamò, l'11 agosto del 1944, all'insurrezione e alla battaglia che poi portò alla fine della guerra a Firenze. È molto antica la storia di questa campana, che originariamente era fissata all’interno dell’arco situato in Via Por Santa Maria, dove appunto c’erano le mura della città, e veniva suonata solo quando la guerra era iniziata oppure, sempre per allertare la popolazione, quando la battaglia era inevitabile e oramai imminente. È per questo motivo che veniva indicata col nome di “Bellifera”, dal latino bellus, che significa appunto guerra. In tempo di pace invece era depositata nella chiesa di Santa Maria sopra la Porta in Via Pellicceria, nell’edificio che oggi è la sede della Biblioteca di Palagio Parte Guelfa. Quando stava per iniziare la guerra, la Martinella veniva montata su un carro, completamente dipinto di rosso, che veniva detto Carroccio, sul quale era depositato anche lo stendardo della città, e portata sul campo di battaglia. I guerrieri più valorosi erano chiamati a combattere accanto al carro per difenderlo in ogni modo dagli assalti dei nemici, e questo perché se la Martinella o lo stendardo finivano in mano nemica, era considerata una sconfitta oltre che un disonore gravissimo. Capitò ad esempio durante la Battaglia di Montaperti, contro i ghibellini senesi del 1260, quando gli storici riportano che il terreno tanto fu il sangue versato che si tinse di rosso, e capitò che i fiorentini persero dunque il loro Carroccio. In segno di umiliazione della città, il Gonfalone di Firenze venne anche attaccato alla coda di un asino per essere poi trascinato nella polvere, mentre la campana divenne una sorta di trofeo, conservata e ancora oggi visibile nel museo della Contrada del Liocorno.
Non solo battaglie e pericoli, la Martinella venne usata anche per annunciare alla città delle notizie di giubilo: nel 1944 ad esempio, suonò non per annunciare una nuova guerra, bensì in segno di liberazione, per avvisare i fiorentini che la loro città era stata finalmente liberata dal giogo dei tedeschi. L’11 agosto rappresenta per Firenze e l’intera nazione il momento di svolta, nella ritrovata dignità e legittimazione a un sistema democratico. Il suono della Martinella che all’alba di quel giorno, esattamente alle 7 del mattino, chiamava tutti i fiorentini alla battaglia per la liberazione dai nazifascisti, segnava solo l’inizio della “battaglia di Firenze” che si sarebbe protratta fino a settembre. Da quel momento in poi la Martinella, che è stata fissata su Palazzo Vecchio, viene comunemente usata in occasioni speciali o commemorazioni. Maurizio Costanzo