REDAZIONE FIRENZE

Cento foto di McCurry mai esposte prima in mostra a Firenze

All'Istituto degli Innocenti dal 19 maggio all’8 ottobre 2023 la nuova mostra ‘Steve McCurry Children’

Una delle immagini in mostra

Firenze, 17 maggio 2023 - “Steve McCurry Children”, la nuova mostra dedicata all'infanzia del celebre fotografo americano, aprirà venerdì 19 maggio al pubblico al Museo degli Innocenti di Firenze con 100 fotografie mai esposte prima in Europa, realizzate in quasi cinquant’anni di attività e che ritraggono bambini da ogni angolo del mondo in scene di vita quotidiana. “Steve McCurry è una delle figure più importanti della fotografia contemporanea, autore di opere iconiche. – sottolinea la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini - Nei suoi scatti, nei volti che ritrae, così vividi e intensi, si può intuire il suo modo di guardare il mondo, la sua capacità di catturare con la sua macchina le tante e complesse sfaccettature dell’umanità”. “Per l’Istituto degli Innocenti - commenta la presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida - è un onore ospitare la prima mostra tematica dedicata all’infanzia di uno dei fotografi più conosciuti e amati di sempre. La rassegna ha la particolarità di offrire non soltanto una splendida galleria di immagini, ma anche uno spunto di riflessione circa la responsabilità che abbiamo tutti noi verso le nuove generazioni”.  Un omaggio ad un periodo straordinario della vita, una galleria di ritratti sorprendenti che racconta l’infanzia in tutte le sue sfaccettature con una caratteristica comune a tutti, lo sguardo dell’innocenza, e che si concretizza proprio nel luogo simbolo dell’infanzia, l’Istituto degli Innocenti di Firenze che da oltre 600 anni si occupa ininterrottamente di promuovere e tutelare i diritti dei più piccoli.

I bambini immortalati dall'obiettivo di McCurry sono diversi per etnia, abiti e tradizioni ma esprimono lo stesso sentire con la loro inesauribile energia, gioia e capacità di giocare persino nei contesti più anomali e difficili, spesso determinati da condizioni sociali, ambientali o di conflitto. Basti pensare alla celebre piccola afghana ritratta in un campo di rifugiati nel 1984, divenuta emblema delle condizioni patite nei territori di guerra prima ancora che le Nazioni Unite stilassero la Convenzione sui Diritti dei Bambini, entrata in vigore nel 1989.

In questo scenario di rilevanza globale, l’intento di McCurry è anche quello di sensibilizzare sul tema dello sfruttamento giovanile. Nei paesi in cui il fotografo ha viaggiato, soprattutto in Asia, troppo elevato è il numero di bambini costretti a lavorare quando dovrebbero giocare e andare a scuola. Grazie alla sua straordinaria capacità narrativa, ogni immagine è un vero e proprio capitolo di storia che diventa una finestra sulla vita dei soggetti catturati dall’obbiettivo, capace di esprimere l’essenza e la passione, in questo caso, per i bambini, di cui riesce a trasmettere la genuinità e la spensieratezza di esseri puri. La mostra di Firenze, visitabile fino all'8 ottobre, inizia con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e di ironia. Il visitatore seguirà idealmente McCurry nei suoi viaggi attraversando India, Birmania, Giappone, Africa fino al Brasile, entrando in contatto con le etnie più lontane attraverso le condizioni sociali più disparate, mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità.

Dall’Afghanistan all’India, dal Messico al Libano fino in Italia, la mostra descrive la condizione dell’infanzia, fatta di espressività e stili di vita diversi, ma anche di situazioni universali. Incontriamo bambini profughi o lavoratori, bambini immemori del pericolo che giocano ad arrampicarsi su un cannone o si divertono nel fango, che rincorrono un pallone durante un acquazzone monsonico, o suonano una chitarra realizzata con materiali di scarto.