MICHELE MANZOTTI
Firenze

Così la musica ispira il cinema. Omaggio ad Andrej Tarkovskij

Al Teatro Verdi la stagione Ort propone un concerto diretto da Andrew Gourlay

Omaggio a Andrej Tarkovskij

Firenze, 17 febbraio 2016 - LA MUSICA ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel cinema di Andrej Tarkovksij. Il regista russo infatti sceglieva con cura i brani per le colonne sonore dei suoi film, a partire da Nostalghia. Le immagini sono state arricchite da grandi compositori come Johann Sebastian Bach, ma anche dall’elettronica, come nel caso di Solaris.

Per questo l’Orchestra della Toscana fa una dedica a Tarkovksij proprio nella città dove ha sede l’istituto internazionale che porta il suo nome. Giovedì 18 febbraio al Teatro Verdi (ore 21, info www.orchestradellatoscana.it, tel. 055 212320 ) la stagione Ort propone un concerto diretto da Andrew Gourlay. In programma pagine legate alle predilezioni di Tarkovskij e al suo ricordo, compreso il pezzo per violino e archi, intitolato Nostalghia appunto, che il compositore giapponese Toru Takemitsu gli dedicò dopo la morte: alla parte solista Chiara Morandi, spalla dei secondi violini dell’Ort. Dalla Gran Bretagna arriva invece il ventiduenne talento pianistico di Benjamin Grosvenor (per l’ultimo dei Concerti per piano di Wolfgang Amadeus Mozart, il K. 595). Il programma è completato dalla Valse Triste di Jean Sibelius e dalla Sinfonia numero 1 di Sergej Prokov’ef. Per Andew Gourlay è il debutto in Italia.

Gourlay, nato in Giamaica da una famiglia di origini russe, è cresciuto tra le Bahamas, le Filippine, il Giappone e l’Inghilterra. Formatosi in trombone e pianoforte a Manchester e specializzatosi in direzione d’orchestra a Londra (diretto da Claudio Abbado), dalla scorsa stagione è la guida attuale dell’Orquesta Sinfonica de Castilla y León. È stato selezionato dalla rivista Gramophone come One to Watch (artista da tenere d’occhio) e dal BBC Music Magazine come Rising Star (grandi artisti di domani). Tornando al dedicatario del concerto segnaliamo che l’Istituto Tarkovskij ha appena pubblicato il libro Scolpire il tempo (uscito in una prima edizione nel 1988). Si tratta di una serie di riflessioni sul cinema e sull’arte in generale, in relazione con l’animo umano e la vita reale che circonda l’artista. Pagine che mostrano la grande attenzione che Tarkovskij aveva per i particolari che ispiravano le sue immagini.