ENRICO SALVADORI
Firenze

Pieraccioni, Conti e Panariello: la reunion è un trionfo

Dagli spettacoli sul monte Amiata all’Arena sold out due serate I “tre moschettieri” e fratelli d’Italia sono dei mostri sacri. A ottobre tocca a Firenze

Panariello, Conti e Pieraccioni sul palco dell'Arena (foto Maria Elena Manzi)

dall'inviato

Verona, 7 settembre 2016 - Di strada ne hanno fatta quei tre ragazzi che vent’anni fa giravano la Toscana con uno spettacolo che divertiva tutti. Si intitolava “Fratelli d’Italia” e la scelta è stata profetica. Ora Carlo Conti, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni oltre ad essere “fratelli” accomunano tutto il nostro Paese che li acclama, con merito, come star dello spettacolo. Se ci fosse stato bisogno di una consacrazione la si è avuta all’Arena di Verona, scenario d’élite, prestigioso e di qualità. Da grandi. Che per due serate, lunedì e martedì, è stato riempito da questi fuoriclasse toscani della risata e della professionalità. Che hanno dato il meglio di loro in una cavalcata che ripercorre la crescita e le affermazioni di questi ultimi vent’anni: personaggi, monologhi, anche un po’ di musica ma soprattutto tanta simpatia in questo “three man show” che fila via per due ore con una velocità e un ritmo che non accennano mai a flessioni.

Si sono preparati bene i tre “ragazzi”. Prima a Rosignano, al teatro Solvay, con due serate-prova, poi la scorsa settimana ad Ancona per capire come le loro battute fossero capite da un pubblico non toscano. E la gente, lo si è visto anche a Verona, capisce e si diverte, eccome. All’Arena nelle due serate da tutto esaurito c’era un pubblico eterogeneo che veniva non solo dal Veneto ma da tutta Italia. Con larga rappresentanza toscana naturalmente. E loro Conti, Pieraccioni e Panariello si sono presentati in formissima. Le performance dei comici legati dal collante del bravo-presentatore che interagisce con loro. E’ l’alchimia di Aria fresca, anche questa successo di vent’anni fa, anche se in quello spettacolo Leonardo Pieraccioni non c’era al contrario di molti altri (Succo d’arancia, Vernice fresca). C’era invece Giorgio Panariello che, come Leo del resto, col compagno di mille avventure artistiche si intende a meraviglia. Basta uno sguardo. Indovinatissima anche la scelta nel testo dello spettacolo che ha preso il volo da Verona di iniziare dall’ipotetica fine dello show con una marcia a ritroso fatta di monologhi che fanno divertire ma anche riflettere, di agganci all’attualità, di satira irriverente, di ironia e simpatia. Nella costante ricerca durante lo show di “elevare il livello dello spettacolo” in cui si impegna soprattutto Carlo Conti, esilarante anche la parodia del teatro russo. Lo sketch di ‘Maranda’, dove appare in video anche l’amico di sempre Massimo Ceccherini, è un susseguirsi di risate con travestimenti e battute che divertono.

L’occasione per presentare i personaggi di sempre viene data da un’altra parodia di un programma di successo condotto su Rai1 proprio da Carlo. Conti presenta il “Montale e quale show”, rivisitazione libera di “Tale e quale” dove improbabili aspiranti poeti propongono la loro performance da talent. E così tra esibizioni di dilettanti della parola allo sbaraglio appaiono personaggi mitici come il brillo Merigo, il calabrese-fiorentino Gino Della Marta e il celeberrimo Mario il bagnino. Il quale alla vince vince il talent con la sua celebre poesia sulla fine dell’estate in Versilia con la quale Giorgio, secondo quello che è il suo stile, fa anche riflettere. Ma il colpo di scena sia ha nel finale. I “tre moschettieri” salutano e sembra tutto finito. Invece Pieraccioni e Panariello appaiono di nuovo sul palco.

Lo sketch è ambientato nel 2036, ancora vent’anni dopo. “Volevamo rifare lo spettacolo - dicono Giorgio e Leonardo truccati da anziani – ma lui ‘non è più tra noi’ riferito a Carlo. Ne nasce una gag sull’equivoco poi svelata dall’annuncio: Habemus papam. E sullo sfondo della scena che illumina l’Arena stracolma appare il volto di Carlo Conti nelle vesti del Papa. Il primo “papa nero”. Un iperbole per dire che nella sua escalation fatta di successo Conti tra vent’anni sarà anche Papa. E giù risate generali. Lo show è finito la gente applaude e se ne va divertita. Il tour invece comincia, prossima data a ottobre il Forum di Assago (Milano). Ma sarà a lungo anche a Firenze (in due tranche) al Mandela Forum e poi al Pala Modigliani di Livorno. Sarà un autunno pieno di risate fino alla fine del 2016. Dei primi spettacoli di “Fratelli d’Italia” sulle pendici del monte Amiata a metà degli anni Novanta (e chi scrive queste righe lo c’era nelle vesti di cronista) all’Arena di Verona, tempio dello spettacolo internazionale, sold out per due serate. I “tre moschettieri” ora sono mostri sacri.