Emanuele Baldi
Politica

Ballottaggio a Firenze, confronto tra i candidati a La Nazione. Scherzi, sorrisi e frecciatine. E poi giocano a pari o dispari

Confronto serrato ("Siamo entrambi del segno del Toro) ma in un clima finalmente disteso. Schmidt: "Se ti accompagno a Campodimonte? Certo, quando non avrò consiglio comunale..."

Firenze, 22 giugno 2024 – “Io dico dispari" esordisce Sara. Che in effetti il numero pari, ’Giorgio-Gaberianamente’ parlando, forse è un po’ più di destra, un po’ come la cioccolata svizzera che, per il compianto artista milanese, sta all’opposto della Nutella. "E allora io posso dire solo altra cosa..." dice Eike con il suo sorrisone metallico e quello sguardo tagliente di chi sa che sulla battuta sottile gioca tanto del suo appeal elettorale.

Poi però il siparietto che dovrebbe stabilire chi per primo risponde alla domanda de La Nazione assume toni grotteschi. Sara alza il pugno per mulinellare il numero e sorride: "Dai, il gioco che facevamo da bambini". Lui scherza ancora: "Non è che poi ci colpiamo?". Arcano svelato: in Germania il ’pari e dispari’ non fa esattamente parte dei costumi dell’infanzia.

Comunque lei fa 2, lui 1. Dispari. Parte Sara ma il clima è già sciolto. D’altronde l’aria condizionata de La Nazione rinfresca gli umori, oltre che i pensieri, dopo l’arrivo dei due candidati nell’aria gommosa e tropicale di un giugno che chi lo capisce è bravo. Un primo scambio di mezzi sorrisi già all’ingresso della sede del nostro giornale quando Funaro e Schmidt arrivano in contemporanea. Va sciolta la fisiologica tensione

“Ci sono due ascensori per salire, più bipartisan di così" scherziamo noi. "Io prendo questo a destra" dice Sara, "Io a sinistra, facciamo al contrario" ribatte Schmidt divertito. In studio servirebbe un esperto di linguaggio del corpo. Schmidt – che anestetizza il caldo di cui prima mischiando acqua naturale e frizzante – non si scompone mai. Parla con gli occhi che, a seconda della traiettorie delle palpebre, emettono sentenze e al massimo, quando non è d’accordo, alza l’indice della mano destra e fa segno di no. Funaro, laureata in psicologia, le riflessioni le nutre di gestualità. Non c’è voglia di scontro stavolta, giusto qualche frecciatina come quando Sara ricorda che un bimbo per strada le ha detto che l’avrebbe votata subito. "Peccato, non può” aggiunge lei. Eike, ricordando il suo amore per gli animali, coglie la palla al balzo. "Un cagnolino invece avrebbe votato me". "Così arrivavi al 33%" scherza lei.

C’è tempo perfino per tirare in ballo i segni zodiacali che non si bene come finiscano nei frizzi e lazzi sulle previsioni meteo del lunedì di San Giovanni ("Chi preferisce la spiaggia alle urne? Gli elettori di destra o di sinistra?). "Siamo due Tori – dice Eike – io ascendente Leone. E te?". "Gemelli". “Serve l’astrologo" scherza lui, ma lei è pronta: "Ecco, tu ti rivolgi all’astrologo, io ai cittadini". L’ultima battuta tocca a Eike: "Se posso accompagnarti a visitare Capodimonte? Sì, quando non c’è il Consiglio comunale". Un po’ come dire: a quella poltrona ci credo ancora.