Firenze, 21 gennaio 2024 – Si è aperto questa mattina, 21 gennaio il congresso di Fratelli d’Italia al teatro del Maggio Musicale Fiorentino, a Firenze. Una giornata aperta al pubblico. Spazio al dibattito e, nel pomeriggio, le votazioni per eleggere il coordinatore cittadino. Presenti, tra gli altri, il coordinatore cittadino Jacopo Cellai, il capogruppo in Consiglio regionale Francesco Torselli, il senatore Paolo Marcheschi, il responsabile nazionale Adesioni e segreteria politica Arianna Meloni, il capogruppo alla Camera Tommaso Foti, il responsabile nazionale organizzazione Giovanni Donzelli.
Ad aprire i lavori il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “A Firenze ho un grande sogno, il raddoppio degli Uffizi, di articolarli in più sedi e stiamo lavorando molto bene per creare quello che io chiamo gli Uffizi 2 nelle ville medicee di Careggi e Montelupo Fiorentino”.
In sala, per portare i saluti istituzionali, presente anche il sindaco di Firenze Dario Nardella al quale il ministro si è rivolto parlando della loggia Isozaki: “Abbiamo fatto chiarezza e quindi faccio delle domande io – dice Sangiuliano – perché non è stato fatto niente in 23 anni? Quanto costava allora e quanto costa oggi? Ci sono stati momenti in cui la città di Firenze esprimeva il presidente del Consiglio e il presidente della Regione, era presente in tutti i gangli del governo e poteva fare quello che voleva. Perché non lo ha fatto?". Nardella ha replicato: “Ho fatto presente che l'uscita, che è un biglietto da visita per il mondo intero, non poteva rimanere in quelle condizioni. Non ho guardato al colore politico del governo che avevo di fronte. Io al momento ho visto solo uno schizzetto di un giardino di quartiere. Il ministro è persona ambiziosa, non può accettarlo, come non possono accettarlo i fiorentini”.
“Abbiamo dimostrato un grande senso dello Stato rispetto alle vicende del Maggio fiorentino – ha detto poi il ministro – Con Donzelli ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che abbiamo una responsabilità verso la città. C'era una grande tradizione da portare avanti, abbiamo fatto prevalere l'interesse generale e il senso di appartenenza alle istituzioni rispetto a una convenienza politica. Non c'è da sostituire nessuna egemonia, c'è da costruire un'egemonia italiana, un quadro in cui, nella legittima diversità delle opinioni, tutta l'Italia si possa rivedere”.
"Dobbiamo rendere Firenze una città più moderna, più efficiente ed anche più pulita. E al tempo stesso dobbiamo salvaguardare la grande tradizione culturale. E per raggiungere questi obiettivi, servono modernizzatori. E voglio ricordare che i grandi modernizzatori vengono anche da destra e tra questi mi piace mettere anche Giorgia Meloni”, ha concluso il ministro.
Arianna Meloni: “Dietro di noi una grande comunità”
"Qualcuno vorrebbe far credere che io sia il segretario del partito nominato da mia sorella. Noi siamo un grande partito con una grande squadra: non c'è solo Giorgia Meloni, che è la persona migliore tra di noi e che ci tiene tutti uniti”, ha detto Arianna Meloni, responsabile nazionale adesioni e segreteria politica di Fratelli d'Italia intervenendo al congresso del partito a Firenze.
“Siamo molto attaccati, pensano di farci saltare il sistema nervoso, tirano fuori parenti, antenati, ma non ci riusciranno, perché non abbiamo scheletri nell'armadio e perché lo facciamo solo perché ci crediamo. Le rinunce sono tante e non è facile in un periodo in cui non ti puoi fare neanche una passeggiata in centro con tua sorella. Questo percorso non lo stiamo facendo da soli perché dietro a noi c'è una grande comunità. Questo governo ha riportato la centralità dell'Italia nello scacchiere europeo e internazionale, adesso ci seguono e ci imitano. Siamo riusciti a portare molte delle nostre idee sulla questione dei flussi migratori, che prima erano esclusivamente sulle nostre spalle; siamo riusciti a far cambiare rotta all'Europa. Abbiamo smesso di buttare soldi dalla finestra e stiamo tenendo fede punto per punto al nostro programma puntando sulle eccellenze italiane, a partire dal liceo del Made in Italy”.
Giovanni Donzelli: “Decidiamo noi i nomi”
“Piacerebbe alla sinistra avere un centrodestra diviso con rapporti tesi, in realtà i rapporti sono ottimi anche quando abbiamo opinioni diverse. In Sardegna per esempio abbiamo dimostrato che riusciamo con serenità ma con determinazione a scegliere i candidati migliori per i territori. Il centrodestra non si divide, alla sinistra piacerebbe”. Così il responsabile nazionale organizzazione di Fdi Giovanni Donzelli. A chi chiedeva del fatto che oggi il leader del Carroccio Matteo Salvini abbia convocato una conferenza stampa in città, Donzelli ha sottolineato: “Oggi la conferenza di Salvini a Firenze è convocata quando noi finiamo gli interventi del congresso, in perfetti rapporti, ci siamo anche sentiti. Non c'è nessuna competizione nel centrodestra se non quella naturale tra partiti che sono diversi ma alleati”.
"Non abbiamo mai confermato o smentito la candidatura di Eike Schmidt a Firenze, ma volendo abbiamo trovato un candidato che sarebbe un ottimo sindaco di Firenze: Gennaro Sangiuliano. Anche se se ne parlerà nel 2032 visto che Sangiuliano ha detto di voler restare ministro”, ha detto scherzosamente Donzelli che ha poi sottolineato che a Firenze “il centrodestra sarà pronto, abbiamo già nomi, candidati e programmi. Finalmente daremo a Firenze il governo che veramente merita. Il nome del candidato a sindaco lo decideremo noi e quando darlo, non lo facciamo scegliere ai giornali o al Pd, anche perché loro hanno difficoltà a scegliere il loro a sinistra”.
Europee, la candidatura di Torselli
Riguardo alle Europee Donzelli chiede ufficialmente a Torselli di candidarsi e il capogruppo in Consiglio regionale non si sottrae all’invito: “Mi hanno insegnato che quando il partito ti chiede qualcosa non si scappa, non ci si china la testa o gira dall'altra parte, ma lo si affronta sempre. Per questo lo farò con tutto entusiasmo del caso». Così Torselli ha annunciato la propria candidatura per le elezioni europee. «In realtà chi mi ha convinto a dire sì - ha quindi aggiunto in riferimento alla richiesta avanzata da Giovanni Donzelli poco prima - è stato Dario Nardella. In Europa fortunatamente hanno una grande stima e considerazione di Firenze, meglio non vada lui a raccontare come l'ha ridotta. Grazie Dario, ti sfido», le parole di Torselli. Durante il suo intervento, il capogruppo di Fdi ha anche lanciato un appello: «Avere un parlamentare in Europa sarebbe un risultato senza precedenti ed esiste un solo modo per ottenerlo: che nessuno si sottragga a questa sfida. Da oggi comincia la campagna elettorale e si fa tutti insieme».