REDAZIONE FIRENZE

Ddl Zan, sabato la protesta Lgbtqi+ a Firenze. Nardella: "Non dobbiamo arrenderci"

L'associazione Love My Way ha lanciato l'iniziativa che si svolgerà sotto il coordinamento provinciale di Italia Viva

Ddl Zan, una manifestazione in piazza

Ddl Zan, una manifestazione in piazza

Firenze, 28 ottobre 2021 - Il Ddl Zan viene affossato in Senato e anche a Firenze scatta "la protesta pacifica" del mondo Lgbtq. "Ci vediamo sabato con ritrovo alle 14.30 e inizio alle 15 sotto il coordinamento provinciale di Italia Viva", lancia l'iniziativa l'associazione Love My Way che punta il dito contro il partito di Matteo Renzi. "Perché - scrivono dall'associazione - la responsabilità è chiara e limpida" e "perché adesso è arrivato davvero il momento di dire basta". Ieri "sono bastati 154 voti a confermare formalmente che l'Italia rimane un paese omolesbobitransfobico, misogino e abilista. Sono bastati 154 voti per dire a chi ci insulta, a chi ci pesta, a chi ci caccia di casa, a chi ci violenta e a chi ci nega la possibilità di una vita serena: 'Bravi, non sono persone come noi. Sono vite inutili'". Con il voto in Senato "ha vinto l'ipocrisia, ha vinto l'odio, ha vinto l'omolesbobitransfobia".

Il sindaco Nardella: "Serve una nuova proposta di legge"

La bocciatura del Ddl Zan "è una gigantesca occasione persa. Secondo me la battaglia per i diritti civili va avanti e mi auguro che il Pd ci riprovi, deve riprovarci, dobbiamo mettere in campo una nuova proposta di legge, non dobbiamo arrenderci". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine di un evento a Firenze.

"Il Pd ha sempre sostenuto con grande forza la proposta di legge Zan - ha aggiunto Nardella - c'era un tempo per le mediazioni e quel tempo non è stato utilizzato. Nel 2020 il disegno di legge era passato alla camera senza problemi e quindi ognuno si prenda le responsabilità per il fatto che non è passata una legge che avrebbe portato l'Italia ai livelli di civiltà e rispetto per i diritti civili, contro le discriminazioni, che c'è in tutta Europa e tutti i paesi democratici avanzati".