EMANUELE BALDI e BARBARA BERTI
Politica

I giorni delle strategie. Pd sicuro: "Niente accordi". Schmidt crede nella rimonta, ecco dove può recuperare voti

Il segretario Fossi: "Appelli? Li facciamo solo ai cittadini". Palagi si sfila: "Noi con nessuno". Il centrodestra potrebbe intercettare i saccardiani di ferro e molti sostenitori di Del Re

Firenze, 12 giugno 2024 – Ballottaggio, dopo la scorpacciata di percentuali guardiamo ai numeri. Nudi e crudi. La candidata del centrosinistra Sara Funaro, la cui distensione dei muscoli del volto è andata progredendo di pari passo con lo spoglio elettorale, ha messo in saccoccia 78.126 voti (43,17%).

Abbastanza per tirare il fiato sì, ma non tantissimi considerano lo ’storico’ fiorentino dei dem quasi sempre sopra soglia centomila. Il rivale Eike Schmidt, civico con l’abito del centrodestra, alla fine ne ha collezionati 59.465 (32,86%). Non un exploit, ma neanche robetta. Di fatto tra i due competitor per la poltrona di Palazzo Vecchio ballano 18.661 voti. Chiaro dunque che sulla carta i favori del pronostico siano ad oggi per Funaro.

E i vertici dem credono talmente tanto nel successo al secondo turno da azzardare il lusso di non cercare apparentamenti che costerebbero, si sa, fastidiose concessioni di poltrone pesanti. Insomma il Pd non chiede stampelle: "Appello alle altre forze politiche? L’unico appello che facciamo è ai cittadini, alle cittadine, alla città, alla Firenze democratica (intesa come luogo e non come forza politica ndr)" si è affrettato a dire ieri il segretario regionale Pd Emiliano Fossi. E tantomeno i dem hanno voglia di andare a cercarsi voti in casa Italia Viva.

"Se le forze, persone ed esponenti dei partiti che si riconoscono di centrosinistra si sentono davvero tali hanno una sola scelta: sostenere con forza e convinzione Funaro. Noi ci aspettiamo questo" ha aggiunto infatti Fossi con un pizzico di malizia. "La battaglia sarà fra una destra che candida un marziano catapultato da Roma e una donna di grande valore che conosce la città e che è sinceramente democratica" la chiosa del segretario.

Preso atto dell’autosufficienza, forse legittima, che si respira in casa dem chiediamoci ora che carte potrebbe giocarsi Schmidt per cercare la ’remuntada’ ("Molto dura, ma non impossibile" ripetono i suoi).

Difficile che ci siano apparentamenti ufficiali, piuttosto interlocuzioni dicono i bene informati. Ovviamente con Cecilia Del Re (che oggi si consulterà con i suoi sul dal farsi) e forse con i renziani. L’ex assessora ha centrato un bel risultato: 11.240 voti (il 6,21%), un serbatoio goloso. Stefania Saccardi, pur deludendo, vanta comunque 12.616 consensi. Inutile fare i ’conti della serva’ con travasi automatici di consensi per un motivo banale: non funziona così.

Ecco dunque sensazioni e rumors che girano negli ambienti del centrodestra. L’elettorato di Del Re è molto fidelizzato alla leader di FD ("Praticamente li conosce tutti" scherza qualcuno), vittima illustre dell’ostracismo Pd. Difficilissimo dunque che, chi la sostiene a spada tratta da mesi, barri la croce su Funaro al ballottaggio. Molti elettori vengono poi dal mondo del professionismo e forse non disedegnerebbero un voto al centrodestra. C’è però nel suo mondo, va detto, anche l’ala sinistra di Firenze Democratica, quella che strizzava un po’ l’occhio al prof Montanari: da parte loro alcuni consensi potrebbero andare invece a Sara.

Mondo renziano. Qui la riflessione è un’altra. Saccardi avrebbe perso molto consenso anche a causa della polarizzazione nazionale del voto su Meloni e Schlein. La ricaduta locale del fenomeno è stata un travaso di consensi di ’sinistra’ dei saccardiani su Funaro al primo turno. Gli oltre 12mila che non sono andati in scia si presume però siano quelli che vedono il Pd come fumo negli occhi...

Altra convinzione negli ambienti del centrodestra: la mobilitazione dei ’campioni’ di preferenze del Pd non sarà così intensa e attiva come al primo turno. Intanto la sinistra critica di Palagi mette subito le cose in chiaro: "Al ballottaggio non aiuteremo le destre e non accetteremo proposte di ingresso in giunta, laddove arrivassero. Ci attendono cinque anni di impegno per la città come sinistra di opposizione".