Firenze, 9 febbraio 2017 - "Ernesto Rossi ha pagato con nove anni di galera per affermare le sue idee laiche, democratiche, antifasciste, anticomuniste, federaliste e per l’affermazione dei diritti umani". Così Rita Bernardini, membro della presidemnza del "Partito radicale nonviolento transnazionale e trans partito" al termine della cerimonia al cimitero di Trespiano sulla tomba di Ernesto Rossi a 50 anni dalla morte.
Politico, giornalista economista ed europeista, autore (insieme ad Altiero Spinelli) del Manifesto di Ventotene “Per un’Europa unita e libera”, Ernesto Rossi era nato a Caserta il 25 agosto 1897, ma era però particolarmente legato a Firenze, città nella quale è cresciuto.
"Noi militanti del Partito Radicale _ ha proseguito Bernardini _ abbiamo potuto conoscerlo attraverso la testimonianza di vita di Marco Pannella, che costantemente faceva riferimento alla opera di Ernesto Rossi. E fu proprio Marco Pannella, tra i pochi a rimasti a lui vicino fino agli ultimi giorni, a sostenerlo nella intenzione di presiedere la manifestazione di apertura dell’anno anticlericale al teatro Adriano di Roma nel 1967. Manifestazione che si tenne purtroppo senza di lui, morto solo 2 giorni prima".
Secondo Bernardini "oggi più che mai il pensiero di Ernesto Rossi è attuale e andrebbe studiato a fondo. Il richiamo di Ernesto Rossi all’Europa politicamente unita in una federazione di Stati è quanto di più auspicabile per contrastare l’affermazione delle istanze cosiddette sovranistiche".