Firenze, 3 settembre 2024 – “Voglio essere realista. Nel momento in cui maturerà la mia ricandidatura nell’ambito del partito e della coalizione sarò pronto. Ora voglio solo essere un buon amministratore. Non ho fretta, mancano tredici mesi”. Il governatore Eugenio Giani, intervistato dalla capocronista de La Nazione di Firenze Erika Pontini, taglia ufficialmente il nastro della festa dell’Unità dal palco del Galluzzo, infradiciato da una prima appiccicosa pioggerella settembrina, usando accortezza massima e badando bene a non uscire dal perimetro politico di un accordo vasto (a regia dem) che potrebbe presto prendere le mosse e del quale il presidente, al netto di resistenze progressiste, punta ancora ad essere il frontman. Binocolo già puntato, ma senza ansie di sorta, sul voto regionale del 2025.
Al netto delle frecciate tra Conte e Renzi un’ipotesi di campo largo ha già preso in parte corpo a Prato e Perugia e ora si sta delineando in Liguria, in Umbria e in Emilia. Lei è al governo in Regione con Renzi ma non con i pentastellati. Per lei il campo largo è un’ipotesi percorribile?
“Ci sono tanti segnali che ci danno ottimismo per una possibile alleanza che va da liberali, socialisti, Italia Viva e Azione fino a Pd, Avs e a 5 stelle. Uniti saremmo al 48%, il 4% in più delle forze di centrodestra”.
Non teme che i ’no’ dei 5 stelle su molti temi che stanno a cuore alla sua amministrazione - Tav, Fi-Pi-Li, aeroporto - possano creare problemi al governo della Regione?
“Su Alta Velocità e Peretola un tempo i 5 Stelle avevano posizioni contrarie molto nette che nel tempo si sono nettamente sfumate. Anche l’aeroporto è una partita che sta per avere finalmente un esito positivo”.
Renzi: un problema o un’opportunità?
“Renzi ha governato con noi in Toscana con la vicepresidente Saccardi, con Sguanci e Scaramelli. Dopo i normali confronti la giunta ha lavorato bene. L’ex premier ha avuto ora una presa di coscienza molto chiara e rigorosa. Ha una posizione di centro all’interno del centrosinistra”.
Si è preso gli applausi della Schlein per la misura degli asili nido gratis. Manterrà questa misura?
“Ne stiamo parlando proprio in questi giorni con Elly e stiamo studiando una proposta nazionale sul tema. E’ una buona pratica, in Toscana più di 13mila famiglie ne stanno beneficiando”.
Sanità. Se la Toscana esprime grandi eccellenze resta un problema di liste d’attesa che si ripercuote sulla vita della gente. Come intende mettere mano a questa situazione?
“Primo, la creazione di nuove risorse abbattere le liste d’attesa. Come trovarle? Ad esempio facendo pagare anche agli stranieri i pronto soccorso. In America funziona così. Pensate che a Santa Maria Nuova l’80% degli accessi sono rappresentati da stranieri… Una notte di degenza costa 400 euro al sistema e in Toscana ci sono 18mila degenze l’anno: sarebbero 15 milioni di introiti. Secondo, con il Cup abbiamo visto che le visite sono di mezz’ora. Dovremmo indurre i medici ad esempio a rientrare nei 20 minuti. Terzo: convenzioni a tariffe agevolate per chi sceglie il privato”.
E’ pronto a togliere l’addizionale Irpef?
“L’obiettivo è calmierare un po’ la percentuale”.
Piano rifiuti. Dopo il no all’impianto di Empoli la situazione è in stallo, e anche quello di Rosignano dove hanno vinto i 5 Stelle, sembra difficile da portare a casa. Giusto?
“Non abbiamo una visione dirigistica. Vogliamo capire cosa si può fare con i territori. Un esempio? A Montespertoli c’è già un impianto che rende la Toscana autosufficiente sull’umido”.
Solo Peccioli si è fatta avanti per realizzarlo ma con una società privata: la Regione è pronta a sostenerla?
“Assolutamente sì anche cercando di fare una convenzione tra area centro e area costa”.
Multiutility, “no alla quotazione in borsa” ha detto.
“Prima di pensare alle quotazioni consolidiamo l’allargamento ai comuni. Prima la rafforziamo e poi potremo chiederci come avere altre risorse”.
Pedaggio sulla Fi-Pi-Li: perché all’interno del suo stesso partito c’è una spaccatura?
“Sono certo che nel dibattito le resistenze possano essere superate. Vedete, Società Autostrade ha costruito la sua rete con un patto con l’automobilista: te mi paghi il pedaggio e io ti garantisco una manutenzione continua e più sicurezza. Guardate Anas che gestisce ad esempio la Firenze-Siena. L’altro giorno ho contatto otto cantieri… Tocca fare lo zig zag. Basterebbe, ripeto, far pagare il pedaggio ai tir”.
Quando il segretario Emiliano Fossi non ha dato per scontata la sua ricandidatura lei ha parlato di 170 sindaci dalla sua parte e si è parlato di una sua lista personale per il voto. Come leggere questi segnali?
“Sono convinto che la stragrande maggioranza dei sindaci toscani, anche civici, vedano con positività il mio impegno pragmatico”.