ANTONIO PASSANESE
Politica

Il ballottaggio di San Giovanni. Sara al 43%, Eike 10 punti sotto. Ora il valzer degli accordi: riformisti ago della bilancia

Le urne confermano gli exit poll della vigilia. Funaro oltre le aspettative, male Saccardi. Schmidt non sfonda ma la frammentazione a sinistra tiene aperta la sfida tra due settimane

Firenze, 11 giugno 2024 – Dieci punti di differenza: i 165.283 elettori (su 288.571 iscritti nelle liste elettorali) che sabato e domenica si sono recati alle urne per il primo turno delle elezioni comunali di Firenze, come già accaduto nel 2004 con Leonardo Domenici e nel 2009 con Matteo Renzi, non hanno decretato un vincitore: tra due settimane quindi sarà necessario il ballottaggio per dare un nuovo sindaco al capoluogo regionale.

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I due candidati che si sfideranno, Sara Funaro (centrosinistra) e Eike Schmidt (centrodestra), hanno guadagnato rispettivamente il 43% e il 33% dei consensi. Un divario ampio, quello tra gli aspiranti primi cittadini, che galvanizza i sostenitori della delfina di Dario Nardella e preoccupa quelli del portabandiera di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Che, però, non si perdono d’animo, e anzi sono convinti di recupare quel gap con una ’remuntada’ per poter conquistare Palazzo Vecchio (come accaduto già, ad esempio, a Pistoia ed Arezzo).

Eike Schmidt e Sara Funaro
Eike Schmidt e Sara Funaro

Ed è lo stesso Schmidt a farlo intendere: "San Giovanni non vuole inganni – la battuta, ricordando che il ballottaggio si terrà nel giorno in cui si festeggia il patrono di Firenze – Noi avremo il momento della verità e l’appello ai fiorentini è quello di guardare le proposte, quali sono utili o fattibili e quali no. Di sicuro io isole di plastica sull’Arno non ne prometto, ma prometto impegno serio nella gestione della sicurezza ed in un programma serio per i cittadini fiorentini su sanità, casa ed una vera gestione ecologica della città".

Dal secondo turno restano invece fuori Stefania Saccardi di Italia Viva, Cecilia Del Re di Firenze Democratica, Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune e Lorenzo Masi del M5S (più tutti quei movimenti e partiti definiti minori) che speravano in un risultato migliore rispetto a quello ottenuto in questa tornata.

Ma ora la domanda che tutti si pongono è: chi, il 24 giugno, appoggerà Funaro o Schmidt? Il segretario cittadino del Pd, Andrea Ceccarelli, a precisa domanda, risponde che "parleremo con i cittadini" così da convincerli sulla bontà delle proposte programmatiche del centrosinistra. Per poi aggiungere che "siamo soddisfatti del risultato che riafferma anche il dato europeo. Considerata la grande frammentazione del centrosinistra, ottenere una distanza significativa rispetto al candidato della destra è molto importante".

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Forte del suo risultato, l’anti Pd Del Re spiega che probabilmente questo ballottaggio poteva essere evitato "perché con le primarie e con una candidatura forte e condivisa messa in campo dal Pd questo sarebbe potuto non succedere. Vediamo quello che accadrà, ci confronteremo con gli iscritti, ma su questo vedremo nelle prossime ore, nei prossimi giorni", ha aggiunto. La renzianissima Stefania Saccardi, che evidentemente sperava in una percentuale di gran lunga diversa, sembra invece molto più attendista.

"Non mi pare che ci sia tutta questa fretta di voler venire a parlare con noi – spiega l’attuale vice presidente della giunta regionale – parliamo sempre con tutti, ho sempre detto che rispondo al telefono a chiunque, quindi se si ha voglia di ragionare con noi, senza arroganza e con disponibilità, noi siamo sempre disponibili. Ho sempre detto che comunque i matrimoni si fanno in due - continua -, e i percorsi si fanno se insieme andiamo dalla stessa parte. È chiaro che in un sistema proporzionale le cose sarebbero forse andate diversamente, ma in un sistema come quello del doppio turno delle elezioni a sindaco è chiaro che la polarizzazione pesa di più e si spinge di più su questo".

Dmitrij Palagi, invece, ci tiene a sottolineare che "noi non faremo alcun apparentamento e sicuramente non voteremo a destra. poi vogliamo capire cosa accadrà nei prossimi giorni. Per quanto riguarda le indicazioni, non sono più i tempi in cui gli elettori rispettano le indicazioni". Di diverso avviso, infine, Lorenzo Masi, che pare rispolverare quell’accordo saltato al primno turno: "Al ballottaggio il centrosinistra dovrà essere compatto e unito".