Firenze, 19 ottobre 2019 - I simboli di partito (del Pd) erano sempre rimasti fuori dalla Leopolda. Stavolta ne sono il cuore. Oggi il debutto del logo di Italia Viva che sveliamo in anteprima: quello con ‘V’ stilizzata a forma di ali di gabbiano, già presente nell’allestimento dell’ex stazione con i colori che degradano dall’arancio al fucsia al rosso fragola, sui cartelloni che inneggiano al cambiamento. Tanti aforismi per dire con John Fitzgerald Kennedy che «cambiare è la regola della vita. E quelli che guardano al passato o al presente, certamente perderanno il futuro».
Lui, Matteo Renzi, in mezzo alla folla, come una rockstar: il numero 10 (quello cucito sulla maglia del fantasista) proiettato sulla pedana protesa in platea. Un oceano di gente. La Leopolda un’ora prima dell’inizio è sold out. Cancelli chiusi: chi c’è c’è. Bloccate anche le registrazioni online, già oltre quota 25mila. È commosso Renzi davanti all’esplosione di entusiasmo. L’evento fondativo di Italia Viva è preludio di successi? Così pare a chi è dentro. Si comprano i gadget, autofinanziamento per una giusta causa: soldi per costruire la nuova Casa. Tazze, lapis e magliette, timbrati con il logo dell’edizione 2019. La casa ha un tetto illuminato di fucsia sul palco della Leopolda. È arredata vintage, una virtù ai tempi dell’economia circolare. Libreria di ferro, libri, giradischi, divano chesterfield, valigie, un’Harley Davidson del 1826. E un albero. Cos’è? No, lo spiegano ai maliziosi. Non un ulivo, non una quercia. Ma un patriottico corbezzolo: foglie verdi, fiori bianchi, frutti arancio-rossi.
Ilaria Ulivelli
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