OSVALDO SABATO
Politica

Leopolda, ecco il simbolo. Renzi: "Una casa a prova di ruspa" / RIVEDI LA DIRETTA

Tutto esaurito anche per la seconda giornata. Renzi: "Domenica speriamo di poter avere la piazza qui accanto per poter essere seguiti anche in collegamento"

Il simbolo presentato alla Leopolda (foto Luca Moggi/New Press Photo)

Firenze, 19 ottobre 2019 - LeopoldaCome ieri: centinaia di persone in attesa di varcare i cancelli della Leopolda, dentro il solito viva vai, gente che va da un tavolo all’altro per seguire cosa si dice. Guardando la carta d’identità ci sono praticamente facce di ogni età, non mancano i giovani, anche se a farla da padrone sono quelli e quelle di mezza età, arrivano da tutta Italia per il battesimo di Italia Viva, il primo partito de-correntizzato, come ribadisce il suo fondatore, Matteo Renzi. Il programma di oggi prevede 53 tavoli tematici, guidati da Ivan Scalfarotto e Lucia Annibali.

Le idee e i suggerimenti che partoriranno i vari dibattiti saranno poi la base del futuro programma politico del nuovo partito di Renzi. Poi nel pomeriggio, riprenderanno gli interventi dal palco e verso le 17.30 sarà svelato il simbolo del partito, pubblicato in anteprima  dalla Nazione nel giornale di oggi e via alle iscrizioni online. La scelta è il frutto di un sondaggio online fatta nei giorni precedenti la Leopolda e scherzando sulla su affidabilità, Renzi non risparmia qualche frecciatina ”è tutto certificato dalla Casaleggio, che ci ha mandato una mail”.

Sul piano più strettamente politico, non bisogna far passare in secondo piano la raccolta di firme per l’abolizione di Quota 100, argomento molto caldo, già fonte di forti tensioni con i grillini, il Pd e lo stesso premier Giuseppe Conte. Tra le facce note viste stamani alla Leopolda non potevano mancare Maria Elena Boschi, presidente del gruppo renziano alla Camera, "Il Pd sta diventando il partito delle tasse", mentre "noi non siamo il partito delle tasse, noi le abbiamo sempre abbassate e vogliamo evitare che aumentino” attacca a margine della kermesse renziana, non potevano mancare la ministra Teresa Bellanova e la sua collega Elena Bonetti, la ministra per le pari opportunità e la famiglia del governo Conte.

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E’ toccato proprio a lei presentare il Family Act "vogliamo introdurre un assegno universale per i figli, un contributo mensile. L'attività educativa è un'azione civica, non un fatto privato delle famiglie", annuncia Bonetti, il suo ministero sta già lavorando anche  e il provvedimento dovrebbe entrare in vigore già nel 2021 col collegato alla manovra ”a congedi parentali anche per i papà perché l'educazione dei figli richiede la partecipazione di tutti e due i genitori". "Il Pd sta diventando il partito delle tasse", mentre "noi non siamo il partito delle tasse, noi le abbiamo sempre abbassate e vogliamo evitare che aumentino". "È un progetto volutamente incompiuto. Da qui diamoci un anno - precisa Bonetti - per una convocazione straordinaria nel paese in cui tutti parteciperemo per scegliere la concretezza delle idee. Lo faremo tutti insieme. Andiamo nei territori, chiamiamo gli imprenditori, le aziende, il volontariato, il terzo settore. Facciamoci dare delle idee”. 

Dentro è tutto esaurito, fuori si segue dai maxi schermi.

IL SIMBOLO - Il pezzo forte del pomeriggio è la presentazione del simbolo di Italia Viva, peraltro già anticipato dalla Nazione. A fare il countdown è lo stesso Matteo Renzi, numero uno del nuovo partito in tutti i sensi. “Io prenderò la tessera numero uno” fa sapere dal palco “lo faccio solo per avere la firma di Teresa Bellanova”. Musica al massimo dei decibel, l’attesa che cresce di pari passo l’entusiasmo, la macchina della comunicazione renziana messa in piedi da Lucio Presta va al massimo, noto per essere anche l’agente di Benigni, della Cuccarini, Clerici e di sua moglie Paola Perego, è lui che gestisce le luci e la musica della Leopolda e lo fa trasformandola in un vero e proprio set cinematografico con attore protagonista il nuovo simbolo.

Una tessera, un albero e a Firenze già ne sono stati piantati una decina. Sul palco tutti i parlamentari di Italia Viva, tutti insieme baci e abbracci, sotto il tetto della casa ricostruita nella ex stazione ferroviaria è proprio la ministra Bellanova ed Ettore Rosato “il nostro sarà un partito con un leader” precisa, il riferimento è a Renzi. La Leopolda va, va dritta per la sua strada, ora con un partito tutto suo e un simbolo tutto suo. Quello che per Rosato dovrà essere il partito dell’empatia, dovrà però fare i conti anche con la politica, che non guarda in faccia nessuno, le tensioni nel governo lo dimostrano. Intanto alla Leopolda continua ad arrivare gente, presto all’esterno sarà montato un altro maxi schermo, “è il motivo per cui le ragazze continuano a chiedere soldi” scherza Renzi. “Abbiamo deciso di scegliere tutti insieme il simbolo di questa nostra casa, che come tutte le case dà protezione e rifugio” aggiunge il leader di Italia Viva. E continuano con la metafora della casa aggiunge “noi abbiamo una casa che resiste, al populismo, è una casa a prova di ruspa, lo dico al mio omonimo”. Il riferimento, naturalmente è a Matteo Salvini.

Firmato l’atto costitutivo del nuovo partito, con tanto di notaio è toccato ai parlamentari Lisa Noia e Gennaro Migliore, scrivere la carta dei valori. La prima parola del manifesto renziano sarà “donna”, l’ultima “futuro”. Tutela dei più piccoli e dei giovani, la scuola e la conoscenza altri punti fermi, come il lavoro, libertà imprenditoriale, ambiente, contrasto della povertà con la crescita, qui parte una bordata al reddito di cittadinanza, pezzo forte dei grillini. Altro punto è la democrazia rappresentativa, “non ci rassegniamo all’idea che le persone stiano a casa a decidere con un click” altra bordata dell’onorevole Noia al format Casaleggio firmato Movimento 5 Stelle.

Nella Carta dei valori è inserita anche la Costituzione “antifascista, con tanti saluti a quelli di piazza San Giovanni” dice Migliore. Insomma, ora che Renzi ha un partito tutto suo, resta da capire, se il mare per il governo sarà calmo, oppure mosso, se ci saranno strappi oppure qualche “stai sereno..”.

Renzi esclude colpi di scena “se facciamo cadere un governo, dopo un mese che lo abbiamo fatto nascere, ci devono ricoverare per schizofrenia” garantisce il numero uno di Italia Viva.