Firenze, 22 luglio 2018 - "I giornali esaltano le sue capacità di leader e di innovatore. Ma, nel rispetto della persona, non si deve dimenticare la residenza in Svizzera per pagare meno tasse, il Progetto Italia subito negato, il baricentro aziendale che si sposta in Usa, la sede legale di Fca in Olanda e quella fiscale a Londra". Lo scrive in un post su Facebook il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi a proposito di Sergio Marchionne e sottolineando anche il suo "autoritarismo in fabbrica per piegare lavoratori e sindacati; e gli occupati che sono passati dai 120mila del 2000 ai 29mila di oggi".
"Marchionne era un manager capace, soprattutto per gli azionisti, ma certo poco o per niente attento alla storia e agli interessi industriali del Paese, il quale, d'altra parte, ha avuto una politica debole, priva di strategie industriali, che sostanzialmente ha lasciato fare", prosegue Rossi secondo il quale nel momento di dolore "non si deve però dimenticare la complessità e gli errori che sono stati commessi in questi anni e che alla fine sono stati pagati dai lavoratori e dai giovani in cerca di occupazione. Mantenere una visione critica è la condizione indispensabile per provare a fare meglio", conclude il governatore della Toscana.
LE REAZIONI - Si dice "definitivamente stomacato" Stefano Mugnai, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, da "chi non si ferma neanche di fronte alla malattia per cercare, inutilmente fra l'altro, di lucrare un voto o di ricostruirsi un'identità politica. Penso ad esempio al post fb che il Presidente, sempre più pro tempore, della Regione Toscana Enrico Rossi ha pubblicato sulla vicenda umana di Sergio Marchionne. Ogni scusa è buona per una sinistra alla sbando per ricercare affannosamente un'identità perduta attaccandosi a schemi vecchi e superati. Rossi crede di risvegliare il consenso ormai perduto attaccando un grande manager mentre sta lottando in un letto di ospedale facendo leva sull'equazione imprenditore uguale padrone. Senza capire che di fronte alla malattia ci sono delle persone e basta. Non un politico, un manager, o un operaio, ma un uomo o una donna che lotta insieme ai priori cari. E il dolore e la malattia meritano rispetto. Sempre. Un post indegno, patetico, come certi commenti. L'esatto opposto di quello che ha postato Matteo Renzi. Due agli antipodi, parrebbe. Ma tanta è la paura di perdere ancora che questi due continueranno a (non) governare insieme la Toscana fino al 2020. Ma tanto il 2020 arriverà lo stesso!".
"Come un hater", una persona che 'odia', "della specie più incivile, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dalla sua pagina pubblica su facebook oggi attacca l'ex amministratore delegato di Fiat Chrysler Sergio Marchionne". Così il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Maurizio Marchetti, parlando di "cattivo gusto, uscita becera sia politicamente che umanamente dato il momento di grave sofferenza attraversato da Marchionne e dai suoi familiari". Per Marchetti "il linguaggio usato da Rossi sposta le lancette del parlare di lavoro indietro di almeno cinquanta anni" e "semina odio di classe verso una persona a suo dire rea di avere ben fatto il suo lavoro: risollevare Fiat in crisi, inventare nuove strategie, riportare l'azienda a garantire decine di migliaia di posti di lavoro". "Parole come quelle di Rossi sarebbero inqualificabili da parte di chiunque - aggiunge il capogruppo di FI -, ma da parte di un rappresentante istituzionale sono inaccettabili e irricevibili. Rossi si scusi con i toscani per la cattiva rappresentanza che anche oggi ha loro assicurato".
"Gli storici esponenti del sindacato e della sinistra, di fronte alla agonia di un uomo, non perdono occasione per esprimere cinismo e cattivo gusto. Il loro atteggiamento è vergognoso, imbarazzante, inqualificabile. Prima l'orrendo titolo del giornale "il Manifesto", poi le dichiarazioni sconcertanti del governatore toscano Enrico Rossi, che ha parlato di Marchionne in termini assolutamente cinici e irrispettosi. In queste ore, con i suoi attacchi contro Marchionne, la sinistra sta offrendo uno spettacolo davvero triste e desolante: per arrivare a tanto, la condizione di miseria morale in cui è sprofondata appare davvero spaventosa". Così in una nota Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia.