Firenze, 19 dicembre 2024 – “E’ la sconfitta del giustizialismo. Oggi ha vinto la giusitizia”. E’ un fiume in piena Matteo Renzi dopo la decisione del gup nell’ambito del processo Open: tutti prosciolti per tutti i reati, una decisione che mette la parola fine a una vicenda giudiziaria durata oltre due anni.
Secondo la procura erano circa 3,5 i milioni di euro che sarebbero arrivati nelle casse della fondazione Open, che dal 2014 al 2018 avrebbe incassato denaro agendo come una vera e propria costola del Pd in violazione delle norme sul finanziamento ai partiti. Accuse sempre contestate da Renzi che ha ingaggiato una battaglia anche a colpi di denunce contro i pm dell'inchiesta. In aula era presente anche il procuratore aggiunto Luca Turco - titolare dell'inchiesta con il pm Aldo Nastasi -, che il 24 dicembre andrà in pensione.
“Ho quasi cinquant’anni. Gli ultimi cinque li ho vissuti da “appestato” per l’incredibile inchiesta Open. Uno scandalo assoluto per tutti quelli che avevano letto le carte – scrive lo stesso Matteo Renzi, oggi segretario e senatore di Italia Viva – ma nonostante questo sono stato politicamente massacrato da tanti, a cominciare da Fratelli d’Italia e dai Cinque Stelle. Dopo anni di sofferenza oggi arriva la notizia: prosciolto. Prosciolto io, prosciolti tutti i miei amici sia politici come Maria Elena e Luca sia professionisti come Marco, Riccardo, Alberto e tutti gli altri. Oggi in tanti dovrebbero scusarsi, Meloni e Travaglio in primis. Non lo faranno. Pace. Al pm che mi ha accusato – Luca Turco, lo stesso che ha aggredito la mia famiglia – non ho niente da dire. Mi spiace solo che vada in pensione dopodomani senza pagare per le sue perquisizioni illegittime e per la sua indagine incostituzionale. Chi sbaglia paga vale per tanti italiani, non per lui”.
Renzi poi ringrazia familiari e amici. “Grazie ad Agnese per essere stata una roccia e non era facile. Grazie a Francesco, Emanuele e Ester per non aver mai dubitato del loro babbo. Grazie a tutti gli avvocati della difesa, a cominciare da Gian Domenico Caiazza, Federico Bagattini e Lorenzo Pellegrini, ai miei amici, ai miei colleghi, ai miei collaboratori per tutto. Volevano farmi fuori con una indagine farlocca. Non ce l’hanno fatta. Ripartiamo insieme. Ma non dimentichiamo che ci sono tanti cittadini innocenti che non possono difendersi. Continueremo a fare politica anche per loro. Con il sorriso e senza vendette. Ma con la certezza che oggi ha perso il giustizialismo e ha vinto la giustizia. E chi mi aggredisce con indagini, norme, campagne ad personam non mi fa paura. Anzi, mi rende più forte”.