Firenze, 20 giugno 2024 – Quella frase già nel tardo pomeriggio di martedì non gli era andata giù. E lo aveva detto chiaro e tondo al suo entourage: «Così non va bene, è stato superato ogni limite di dialettica e di confronto politico». Così ieri mattina Eike Schmidt, dopo averci dormito su una notte, è passato alle vie di fatto. Poco dopo le 14 si è presentato al comando stazione Uffizi dei carabinieri. E ha querelato per diffamazione l’assessore all’Ambiente, Andrea Giorgio. Lo stesso che il giorno prima lo aveva attaccato con parole giudicate dal candidato civico sostenuto dal centrodestra, troppo aggressive.
«E diffamanti» ha aggiunto Schmidt ai suoi. A far scattare l’ex direttore degli Uffizi è stata la frecciata al veleno di Giorgio ripresa poi dalle agenzie di stampa e dagli altri mezzi di informazione: «Schmidt la smetta di prenderci in giro: dichiara che la destra estrema non l’ha votato, ma con lui ci sono Casapound e razzisti». Poi l’affondo che ha fatto infuriare il candidato sostenuto dal centrodestra: «Non solo (Schmidt ndr) aveva tutti i partiti di destra a sostegno, compreso quello con la fiamma tricolore nel simbolo, ma dopo essere stato candidato da Donzelli, Sangiuliano e Meloni ha messo in lista e non ha mai preso le distanze da neofascisti, razzisti e personaggi imbarazzanti di ogni tipo».
Il riferimento di Giorgio era nello specifico al virtuale ingresso nel salone dei Cinquecento di Christian Caglieri, candidato da Fratelli d’Italia, Barbara Nannucci, «sostenuta dal movimento di destra estrema Lealtà Azione in lista per la Lega» e Alessio Di Giulio «già condannato per istigazione all’odio razziale». Calcoli elettorali peraltro realistici in base ai voti incassati dai candidati. Ma a non andare giù è stata l’accusa di non aver preso le distanze dall’ala estrema della destra.
L’ex direttore aveva replicato immediatamente: «Con grande arroganza il Pd ripete le stesse posizioni ideologiche, chiudendosi le orecchie su problemi come la sicurezza, che per loro è un problema solo di percezione, non reale, e ripetendo sempre le stesse affermazioni, le stesse falsità, anche per quanto riguarda la mia presunta e finta associazione all’estrema destra».
Un punto sul quale Schmidt si era sempre infuriato anche nelle settimane precedenti. Tanto che alla vigilia del 25 aprile tenne a precisare: «Da tedesco sono antifascista sin dall’inizio. E questo non cambierà mai». In quell’occasione aveva anche ribadito la sua iscrizione all’Aned, l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti. Fonti vicine ai suoi collaboratori più stretti fanno sapere che l’ex direttore degli Uffizi non avrebbe intenzione di ritirare la querela.