Vannacci e Salvini a Firenze. Il generale: “Un mio partito? Frottole. Matteo simbolo della difesa della patria”

In piazza Beccaria l’appuntamento per la mobilitazione della Lega nell’ambito del processo Open Arms. L’eurodeputato: “Per una frangia politica difendere la patria è un reato”

Roberto Vannacci al banchino della Lega con Matteo Salvini in piazza Beccaria a Firenze (Foto Gianluca Moggi / New Press Photo)

Roberto Vannacci al banchino della Lega con Matteo Salvini in piazza Beccaria a Firenze (Foto Gianluca Moggi / New Press Photo)

Firenze, 22 settembre 2024 – “Sono qua per Matteo Salvini perché è il simbolo della difesa della patria". Lo ha detto l’eurodeputato e generale Roberto Vannacci oggi in piazza Beccaria a Firenze insieme a Matteo Salvini a un gazebo per la mobilitazione del partito nell’ambito del processo Open Arms

Vannacci dopo aver firmato al gazebo in solidarietà di Salvini ha sottolineato: “Per una frangia politica difendere la patria è un reato. Per la sinistra i confini li dobbiamo aprire, deve entrare chiunque, e chiunque fa il suo lavoro e sia aderente all'articolo 52 della Costituzione che statuisce che la difesa della patria è sacro dovere per ogni cittadino, figuriamoci per un ministro, questo per la sinistra non va bene. Io ho piena fiducia nella magistratura e sono convinto che Salvini dimostrerà la sua innocenza e che la magistratura glielo riconoscerà".

In merito alle voci di un suo partito, Vannacci ha tenuto a precisare: “Sono tutte panzane" che "io stia facendo il mio partito, che stia creando una mia cricca e una breccia fra me e la Lega. Farloccherie che qualcuno mette in giro per far credere che io e Salvini non andiamo d'accordo, che non siamo in sintonia. Io e il ministro Salvini non ci sentiamo spesso, ci mandiamo qualche messaggio ogni tanto ma non abbiamo bisogno di sentirci perché siamo sincronizzati in automatico. Pensiamo e diciamo le stesse cose".

Salvini e Vannacci insieme a Firenze, le foto al gazebo (Immagini di Gianluca Moggi / New Press Photo)

Con Salvini, ha aggiunto, "abbiamo in comune la salvaguardia di alcuni principi che noi consideriamo fondamentali, quello della sicurezza, dell'identità, della famiglia, delle radici, dell'identità dei popoli. Questi sono i principi su cui si basa la Lega e su cui mi baso io. E su questi principi noi andremo avanti. Lasciate parlare la stampa di sinistra, ci fa grande pubblicità”. 

Intanto, il leader della Lega è intervenuto sulle elezioni regionali in Toscana: “Secondo me se si coinvolgono tutti i toscani, chiedendo loro chi sarebbe il candidato migliore, sarebbe un gran risultato di democrazia visto che la sinistra non le farà le primarie. E quindi a Firenze, Pisa, Lucca, Massa e Grosseto, chiedere ai cittadini che vogliono un cambiamento, che squadre vorrebbero, che candidato vorrebbero, che programma vorrebbero, secondo me sarebbe utile a tutto il centrodestra, e quindi noi lo proporremo. Ovviamente lo proponiamo, non lo imponiamo".

Infine, l’attacco a Matteo Renzi: “Mi spiace per un fiorentino che si diceva garantista, ma che è garantista solo quando interessa a lui e alla sua famiglia e gli altri li sbatte in galera – dice Salvini –  E si chiama pure come me. Fa niente, lui è il passato e noi siamo il futuro". "In queste ore dai gazebo - ha aggiunto - mi sono arrivate foto di parroci, magistrati, professori universitari e insegnanti che hanno firmato. Sono venute a firmare tante persone che non c'entrano nulla con la Lega, che non hanno mai votato Lega, e che non sono militanti o sostenitori ma che anzi votano a sinistra. Ci sono dei parlamentari che mi hanno detto che se non fossero del Pd avrebbero firmato".