REDAZIONE FIRENZE

"Racconta la tua Sant'Ambrogio", il racconto di Walter Scancarello

Si intitola ‘Tra i banchi con Lea’, ex aequo

Firenze, 19 giugno 2023 – Ex aequo al premio letterario "Racconta la tua Sant'Ambrogio" indetto da La Nazione nell'ambito di "Sale - Sant'Ambrogio in festival" promosso da Teatro del Sale – Cibreo è Walter Scancarello con ‘Tra i banchi con Lea’. Ecco il suo racconto. “Le mele della Val d’Orcia, quelle brutte che non si possono vedere. Le voleva in qualunque mese dell’anno, e Piero, da dietro al banco della frutta, a dirglielo che no, non si trovano in tutte le stagioni. Ma Lea niente, ogni mattina ci riprovava: “e ora come faccio, io mangio solo quelle”. Sapevano tutti che Lea era una che s’incaponiva, una che se non l’accontentavi era capace di girottolare nel vecchio mercato di Sant’Ambrogio per ore e ore, fino a pranzo, che per lei coincideva con le undici del mattino. Seduta all’unico tavolino del mercato coperto, davanti alla trattoria da Rocco, pareva una marionetta dimenticata dopo uno spettacolo; con le gambe corte e penzoloni dal seggiolone troppo alto consumava il suo shottino al tamarindo, tenendo d’occhio, dal bar di fronte, le portate che via via venivano esposte nella vetrinetta di Rocco e dove, finito l’allestimento di primi, secondi e contorni fumanti, si avvicinava indicando col dito i piatti desiderati. Poi era tutto un battibeccare scherzoso col vecchio titolare che pareva un gatto in attesa del topo per giocare il quarto d’ora utile a Lea per consumare il suo pranzo. Prima di rientrare nel suo piccolo appartamento di via de’ Macci, che si affacciava proprio sopra al Teatro del Sale, tornava alla carica con le mele per poi riempire il carrellino della spesa con frutta e verdura già pronta, a fine mercato, per essere scartata. Lea si portava dietro i saluti degli ambulanti e l’odore del mercato, e sorridendo strizzava l’occhio al giovane lampredottaio d’angolo che le allungava un bicchierino di sambuca. Si sarebbe poi concessa una pennichella di mezz’ora, e alle tre del pomeriggio di nuovo in strada. Stavolta lungo via Pietrapiana smarginando nel quartiere contiguo per raggiungere piazza Salvemini, e soprattutto la Giovanna del baretto, sempre pronta ad accoglierla con un nuovo aneddoto sui clienti abituali. Qui sarebbe rimasta per un paio d’ore a chiacchierare e sbirciare i gratta e vinci degli avventori sbruffando se qualcuno si accaparrava una vincita. Per Lea la giornata finiva alle cinque del pomeriggio quando, rientrando in Sant’Ambrogio si affacciava alla Conad a comprare uno o due articoli e lasciare qualche spicciolo alla Maria, la vecchia zingara con la gobba, immancabilmente adagiata su una scatola al cancello d’entrata delle vecchie poste del Michelucci”.