
Quando l'amore diventa dipendenza affettiva: il romanzo di Viola Conti
Firenze, 30 giugno 2023 - “Questo libro nasce perché tutti, almeno un volta, abbiamo sofferto per amore. Alcuni hanno avuto il coraggio di crederci ancora, ma tanti hanno perso e speranze. Questo è un libro di speranza”, che parla di quando l'amore diventa dipendenza affettiva, indicando che si può sempre uscire dal dolore.
Così Viola Conti, autrice del libro "Perché amo solo chi fugge? Il dolore è un talento" (Giovane Holden Edizioni). La giornalista, scrittrice e book blogger livornese, in queste pagine racconta la storia di Celeste, una giovane giornalista che una sera incontra Luca, un artista di piano bar.
“I due si piacciono, scocca la passione ma c’è un però – spiega Viola -. Lui è fidanzato, dunque questa storia è destinata a naufragare, perché lei inizia a sognare l’amore, lo vuole a tutti i costi, fino addirittura a pretenderlo. Questo è dunque un libro che parla a molti di noi, che siamo passati dal dolore, che definisco un talento”. L'amore che diventa gabbia è un tema che riguarda sempre di più i giovani e, in particolare le donne, che ripropongono con il proprio partner copioni già vissuti con i genitori, coi quali hanno ricercato sempre l'affetto con scarsi risultati. Ciò che scatta nella mente di queste donne è la possibilità di ottenere una sorta di risarcimento riuscendo a conquistare l'amore di un partner difficile come lo era il genitore. È questo il centro di questo romanzo. Celeste, la protagonista, è una donna adulta che, pur di conquistare l'amore di Luca, il classico artista bello e dannato, arriverà a sminuirsi e a rendersi pericolosa agli occhi di lui, perdendo totalmente il controllo e costruendosi una realtà fatta di false convinzioni, in cui l'amore non è altro che il suo bisogno di essere amata, costi quel che costi. Celeste soffre e arriva a pensare che l'amore sia solo dolore. E invece è proprio da lì che si deve ripartire e rinascere, attraverso un percorso di consapevolezza e crescita personale. "Il dolore è un talento – spiega Viola Conti - e va visto come un'opportunità per conoscersi meglio e guardarsi dentro in modo da rompere quelle dinamiche relazionali che ci rendono incapaci di viverlo appieno. Il mal d'amore si può curare ed è un'occasione per imparare ad amarsi di più, ripartendo da se stessi. Amare non è mai un errore, è solo che dobbiamo capire che quando diventa nocivo per il nostro benessere psicologico e ci allontana da ciò che siamo, è bene investire le nostre risorse emotive altrove. Amare è moltiplicare, condividere, vivere insieme con e per l'altro, non certo sentirsi da meno del proprio partner, diventandone dipendenti. Io stessa ci sono passata e la scrittura è stata la mia terapia. Per questo vorrei aiutare anche chi come me si trova in una situazione analoga e si sente perso. C'è sempre una via d'uscita dal dolore, basta trovarla e chiedere aiuto se non ce la facciamo da soli. Questo libro, oltre che ad una lettura piacevole per tutti, vuole essere uno strumento di auto aiuto per una maggiore conoscenza di sé, allo scopo di individuare certi campanelli di allarme presenti in una relazione disfunzionale". Chi è Celeste? “A livello psicologico è una donna con ‘personalità abbandonica’. Insegue l’amore e lo pretende a tutti i costi. È una donna insicura, che insegue chi fugge, che vuole conferme e non si sente mai ‘la scelta giusta’”.
Il contributo di Sonia Veggiotti (mental coach) sulle relazioni tossiche è stato importante per descrivere i meccanismi che potano a una dipendenza affettiva: questo libro ne parla ma aiuta anche a uscirne. “L’amore infatti non è quello che fugge ma quello che resta – spiega l’autrice - che questo sia il messaggio, la bandiera per tutti coloro che incontrano l’amore. Bisogna però essere capaci di saperlo vedere, riconoscere e anche valorizzare. L’amore infatti non è solamente chimica e passione, ma un percorso che si fa insieme con consapevolezza”. Celeste si salva ripartendo da se stessa? “Dopo tanti schiaffi, tante porte chiuse in faccia e tanti pianti – aggiunge Viola - e dopo tante canzoni d’amore ascoltate in una fase di depressione che porta ad isolarsi, ritrova il coraggio per ritornare nel mondo. In questo personaggio volevo descrivere una donna nella quale si ritrovano tante di noi. Il messaggio di questo libro è che solo attraverso un percorso di coscienza dei sentimenti e un’educazione sentimentale se ne viene fuori. Nessuno però ci insegna a vivere l’amore, è per questo che non dobbiamo rinnegare le esperienze, anche quelle sbagliate, perché è da lì che si riparte”. Quello di Viola Conti è un racconto verace, diretto e sincero. Nel ripercorrere la storia di Celeste, rivela le riflessioni più intime, i momenti leggeri di esaltazione e di speranza e quelli amari di rabbia e di sconforto, seguendo con ironia sagace il filo di un discorso che ha il gusto liberatorio di una confessione. Quella di Celeste è infatti una storia d’amore come tante altre e insieme unica, che diviene lo strumento ideale per una sorprendente indagine psicologica. Accanto al romanzo, un saggio accurato indaga le caratteristiche psicologiche di Celeste, descrivendo nel suo profilo, grazie ai tratti che emergono dal testo, la 'personalità dell’abbandonica', ovvero una donna insicura e alla perenne ricerca di approvazione dagli altri. Con una minuziosa analisi, vengono individuate le chiavi per vincere le problematiche tipiche di tale personalità e come riconquistare un equilibrio gratificante alle relazioni amorose. Maurizio Costanzo