Firenze, 18 dicembre 2023 - Sono 500mila i lavoratori toscani che il 22 dicembre sono potenzialmente interessati dallo sciopero nazionale dei 10 comparti il cui contratto è scaduto ed è in attesa di rinnovo anche da anni. Terziario (servizi alle imprese), distribuzione moderna organizzata (alcune catene commerciali), distribuzione cooperativa (le cooperative), alberghi, pubblici esercizi (bar, ristoranti), ristorazione collettiva e commerciale (mense ospedaliere e scolastiche, autogrill e simili), agenzie di viaggi e aziende termali: sono queste le categorie interessate dallo sciopero indetto per il 22 dicembre, con oltre 5 milioni di lavoratori, circa 500mila in Toscana in attesa, anche dal 2019, dei rinnovi di 10 contratti nazionali. Lo ricordano i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno indetto la protesta. Nella giornata dello sciopero previste manifestazioni interregionali a Milano, Roma, Napoli, Palermo e Cagliari: la Toscana sarà a quella nella Capitale la mattina con concentramento ore 9 e 30 in piazza Esquilino e comizio finale in piazza Santi Apostoli. «Saranno tanti lavoratori e lavoratrici del settore che in treni, pullman o mezzi propri andranno dalla nostra regione alla manifestazione coi sindacati» affermano Cgil, Cisl e Uiltucs ricordando che l'astensione dal lavoro è «finalizzata a sollecitare la chiusura dei negoziati, denunciare lo stallo delle trattative e l'ormai insostenibile situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori, mentre i settori del terziario e del turismo registrano una ripresa e un aumento dei fatturati». «I sindacati chiedono un aumento di 300 euro collegati all'indice dei prezzi al consumo, mentre le controparti nicchiano». Maurizio Costanzo
FirenzeSciopero del terziario: dalla Toscana a Roma per chiedere rinnovo del contratto