Firenze, 8 marzo 2018 - Migliaia di persone in fila all’aperto eppure chiuse nei loro pensieri, una commozione silenziosa che ieri si è messa in coda all’esterno e poi dentro il centro tecnico di Coverciano in omaggio a Davide Astori. Un fiume umano paziente e muto che stamani diventerà un mare, se non un oceano, capace di avvolgere in piazza Santa Croce l’ultimo saluto al capitano viola.
Un’onda emotiva senza precedenti, impossibile arginarla perché tutta Firenze vorrebbe abbracciare il capitano e anche per questo motivo stamani in feretro farà una sosta nel viale Fanti intorno alle 9.30-9.40. Appuntamento poi alle 10 e basilica non accessibile per motivi si sicurezza, libero accesso per i familiari, i rappresentanti delle istituzioni e i tanti, tantissimi esponenti del mondo del calcio che anche ieri si è stretto intorno a Davide Astori. Ma il cuore di Firenze batterà anche fuori, dove per arginare l’eccezionale afflusso di persone il Comune ha deciso di modificare l’accesso alla zona.
Ieri tanti i dirigenti e i calciatori presenti a Coverciano, perfino impossibile ricordarli tutti. Fra i molti giocatori, particolarmente commossi De Rossi (che si è trattenuto per ore vicino alla bara), Belotti, Pasqual, Montolivo, Abate,Toni, Matri, Ljajic, De Silvestri, Sirigu, Viviano, Quagliarella, Jovetic. Grande emozione quando, poco dopo le 17, è arrivato il pullman della Fiorentina con a bordo tutti i giocatori, i tecnici e i dirigenti: lungo applauso per loro e in particolare al presidente onorario Andrea Della Valle. Stessa scena ripetuta un’ora dopo quando la squadra ha lasciato il Centro tecnico. In serata è arrivato a Coverciano anche Diego Della Valle.
E stamani appuntamento in piazza Santa Croce, dove Firenze proverà a entrare per l’ultimo saluto a Davide, il capitano di tutti. Ieri c’era una maglia del Torino adagiata sopra il feretro di Davide Astori, di fianco a quella viola e azzurra. Lui granata non lo è mai stato, come ricordano le immagini sul sul maxi schermo all’interno della palestra di Coverciano dove è stata allestita la camera ardente. Astori aveva saputo guadagnarsi il rispetto di tutti, compagni e avversari. Ma anche dei tifosi della altre squadre, come testimonia un ragazzo della curva sud del Napoli che, sotto gli occhi umidi di Andrea Della Valle, lascia la sua sciarpa azzurra annodata accanto a quelle viola e di altri club, storicamente rivali.
Questi però sono i giorni del dolore, della commozione e del rispetto. C’è ancora tanta gente all’esterno quando, in anticipo rispetto ai tempi poco dopo le 20, arriva anche Diego Della Valle. L’azionista di riferimento del club viola sosta a lungo davanti al feretro, ed esce solo dopo un’ora, accompagnato
Tra i più commossi il sindaco, accompagnato dagli assessori Vannucci e Gianassi. Ha gli occhi lucidi Nardella quando parla con il fratello del capitano viola, spiegandogli come Firenze sia rimasta impietrita da una tragedia che ha colpito non solo gli sportivi, ma anche le persone comuni, stringendosi alla famiglia di uno dei suoi figli più cari. Già, perché Asto era diventato davvero ‘uno di noi’. Un non fiorentino entrato in punta di piedi nel tessuto della città, riuscendo a capire a fondo l’anima di Firenze e della sua gente, più di tanti altri; forse dei fiorentini stessi. E la gente lo ha capito, come testimoniano i pensieri dedicati al capitano che si leggono sui libri delle firme. C’è la coda anche lì, una fila composta per lasciare un pensiero per «Un ragazzo come noi», «simbolo di serietà e attaccamento alla maglia».
ANDREA DELLA VALLE E GIANCARLO ANTOGNONI DAVANTI AL "MURO DEL PIANTO" VIOLA: IL VIDEO (clicca qui)
IL PULLMAN DELLA SQUADRA LASCIA COVERCIANO TRA GLI APPLAUSI COMMOSSI: VIDEO (clicca qui)
LE PAROLE DI BATISTUTA - «Sono dall'altra parte del mondo, ma vorrei essere a Firenze per dare l'ultimo saluto a Davide, insieme alla mia gente. Quando a Reconquista è arrivata la terribile notizia del decesso del nostro capitano, ho avuto la stessa vostra reazione: sono rimasto choccato, senza parole. Per la morte con c'è mai risposta, ma stavolta è stata pazzesca». Lo scrive Gabriel Omar Batistuta in una lettera diffusa tramite l'ANSA dopo la morte di Davide Astori. «Un calciatore che muore dormendo - ha aggiunto - è qualcosa di incredibile, inspiegabile, inaccettabile. Un trauma che colpisce una comunità, in particolare il nostro mondo». «Non conoscevo di persona Davide - scrive ancora Batistuta -, ma i miei amici fiorentini mi avevano sempre presentato uno splendido ritratto di lui. In campo parlavano classe e bravura, fuori lo spessore era ancora più alto. Mi raccontano che fosse sempre impegnato sul fronte della solidarietà e della beneficenza. Nello spogliatoio un leader silenzioso, ma determinato. Davide era un esempio assoluto». Secondo Batistuta «la Fiorentina aveva fatto bene ad affidargli la fascia perché Davide prima di tutto era un uomo vero. E per me questo nella vita resta l'elemento decisivo. Ho sempre pensato che la storia viola avesse un solo capitano, il mio fraterno amico Giancarlo Antognoni. D'ora in poi ne avrà due, per sempre. Cerchiamo di onorare al meglio la memoria di Davide e soffochiamo di affetto Francesca, Vittoria e i suoi familiari. Un abbraccio a tutta la Fiorentina e un bacione a Firenze».