
Larissa Iapichino, 22 anni, neo campionessa europea indoor del salto in lungo
Apeldoorm (Olanda), 10 marzo 2025 – Cosa passa per la testa di una 22enne di grande talento prima di un salto che vale l’oro europeo? “Non pensavo a niente, solo a essere aggressiva”, risponde Larissa Iapichino, neo campionessa europea di salto in lungo indoor.
Una vittoria brillante e lottata, decisa da un ottimo e “aggressivo“ 6,94 sulla pedana di Apeldoorm (in Olanda) davanti alla svizzera Annik Kalin (6,90) e alla tedesca Malaika Mihambo (6,88). Per la 22enne fiorentina delle Fiamme Oro è il primo titolo internazionale a livello assoluto e con 6,94 si è avvicinata al suo personale a soli tre centimetri. “Con questo successo direi che Larissa raccoglie il testimone di grandi campionesse come Mihambo, è un passaggio che vede la sua consapevolezza di poter primeggiare, il proseguimento di un percorso, di una strada che si apre ancor di più”, dice Gianni Iapichino (ex primatista italiano di salto con l’asta) che di Larissa è babbo-allenatore, mentre la mamma è Fiona May (due volte campionessa mondiale del lungo).
Che effetto fa raccogliere questo testimone?
“E’ un onore, ho dimostrato a me stessa che posso e devo crederci. Sono cose che ho sognato e ora ho potuto concretizzarle”.
Quando è partita per questi Europei si sentiva dentro che avrebbe fatto una grande prestazione?
“Non si è mai sicuri di niente riguardo alle prestazioni, ma avevo la convinzione del lavoro che si è fatto. Poi il risultato non è mai sicuro. Sapevo di essere pronta per potermi battere. Il focus è andato su me stessa, sulla convinzione di essere lì”.
Una convinzione che sembra essere cresciuta in questi anni, ci ha lavorato su?
“Sì, lavoro su questo. Adesso sono seguita da uno psicologo dello sport, Mauro Gatti. Lui di medaglie ne ha vinte tante, è un bravo professionista”.
Agli Europei è venuta fuori tutta la sua “rabbia“ agonistica.
“L’ho sempre avuta, a volte viene fuori di più, altre volte fatica a emergere. Agli Europei è venuta fuori bene, ma è già capitato”.
Che sensazione ha provato dopo il salto vincente di 6,94?
“Una grandissima scarica di adrenalina, ma sapevo che non era finita lì. Saltando per ultima, però, in un certo senso potevo gestire la gara”.
Alla fine gli abbracci con Gianni e Fiona. Poi con la mamma c’è il sorpasso da parte sua, avendo vinto gli Euroindoor con una misura superiore a lei.
“E’ stata una grandissima gioia, sì con mia mamma c’è sempre questa competizione scherzosa, lei è sempre stata una mia sostenitrice, ha sempre voluto che la superassi. E’ stato bello condividere la vittoria con i miei genitori”.
Facciamo un passo indietro: rivisto oggi quel quarto posto alle Olimpiadi di Parigi non era così da buttare...
“Ho già accantonato quella gara, è stata un’esperienza e comunque è un onore arrivare ai piedi del podio. Ora sono io che consolo chi arriva quarto, dico loro che comunque ci hanno provato, che erano lì”.
Ora c’è un muro da superare, quello dei 7 metri. Si sente pronta?
“Sarebbe anche l’ora. Ma lasciamo stare le previsioni”.
E’ sempre circondata dal grande affetto del pubblico, è sempre di più una beniamina dei tifosi italiani.
“Mi fa estremamente piacere. Spero che si divertano anche con le gare dei miei compagni”.
A proposito. Da qualche anno, la nostra atletica fa grandi risultati nelle competizioni internazionali. Come spiega questi exploit?
“La nuova generazione è molto talentuosa, stiamo facendo vedere grandissime potenzialità. Il settore tecnico sta lavorando su questo, ma un ruolo importante è quello dei tecnici personali che lavorano ogni giorno con gli atleti. Comunque stiamo sfruttando l’ondata positiva dopo le Olimpiadi di Tokyo 2021”
In attesa delle Olimpiadi di Los Angeles del 2028, quest’anno Tokyo vuol dire Mondiali a settembre.
“E’ il mio obiettivo”.
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