L’ingresso nel mondo del calcio inglese del fondo saudita PIF, Public Investment Fund, un piccolo terremoto lo ha già creato. Sì, perché Gary Hoffman, presidente della Premier League, avrebbe rassegnato le sue dimissioni a partire dalla fine di gennaio dopo la pressione dei club inglesi per la gestione, da parte della Lega, dell’acquisizione del Newcastle per 350 milioni di euro guidata proprio dal fondo in questione. Di certo c’è che prima di guardare verso l’Inghilterra, PIF aveva messo gli occhi sull’Inter portando avanti anche qualche sondaggio, salvo poi dirigersi verso Oltremanica. Il motivo? "La Serie A, la struttura del campionato, era un disastro" ha spiegato alla stampa Amanda Staveley, amministratore delegato del fondo Pcp Capital Partners, socio del fondo sovrano dell’Arabia Saudita che possiede l’80% della storia società inglese: "Abbiamo guardato brevemente anche al Bordeaux, ma ora non guardiamo più all’Inter".
Ma cosa è PIF? Si tratta di un fondo d’investimento pubblico di proprietà del governo del paese, dunque dall’Arabia Saudita del valore di almeno 370 miliardi di euro. Il presidente è il principe Mohammed bin Salman, già ministro della difesa dal 2015 e portavoce di Vision 2030, un piano che ha come obiettivo quello di diversificare l’economia del paese, alleggerendo così la dipendenza dal petrolio. E’ balzato agli onori della cronaca, però, anche per l’accusa di coinvolgimento nell’omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Khashoggi, reporter ucciso all’interno del consolato saudita di Istanbul mentre stava ottenendo dei documenti, tra i principali critici del regime di Riyad.
La Fiorentina, dal canto suo, resta concentrata sulla stretta attualità senza distrazioni, anche perché la sfida col Milan è davvero alle porte: Pulgar sarà valutato oggi, nel caso potrebbe essere aggregato alla rosa dei convocati, ma al centro toccherà a Torreira. In difesa, Venuti e Igor sono i candidati a raccogliere l’eredità di Milenkovic e Quarta, squalificati, con Odriozola e Biraghi sulle fasce. La differenza, là davanti, dovrà farla Dusan Vlahovic che al Milan non ha mai segnato (l’altra big che manca all’appello è la Roma). Accanto a lui, sulle corsie esterne, Sottil e Callejon, con lo spagnolo che si gioca probabilmente una delle ultime chance in viola prima del mercato.
Tornando alla squadra, in ballo c’è soprattutto l’orgoglio, quello che serve per tentare di battere finalmente una big dopo quattro ko consecutivi (contro Inter, Napoli, Lazio e Juventus).
Francesca Bandinelli