
Un match intenso, combattuto senza risparmio dalla prima alla decima ripresa, nel clima infuocato dall’Allianz Cloud di Milano...
Un match intenso, combattuto senza risparmio dalla prima alla decima ripresa, nel clima infuocato dall’Allianz Cloud di Milano con oltre quattromila presenze. Un’emozione unica per il fiorentino Paolo Bologna, 28 anni, che lo scorso 6 dicembre si era laureato campione italiano dei superwelter, sfidato nell’occasione dal trentunenne romano Damiano Falcinelli, vincitore anche lui, quattro anni fa, della cintura tricolore. Il match si è concluso in parità (96-94, 95-95, 94-96) confermando Bologna campione tricolore.
"È stato un match durissimo – confessa il fiorentino "The Gladiator", calciante degli Azzurri – ma combattere in quel contesto, all’ingresso sul ring mi ha fatto piangere. Era la prima volta che incontravo Damiano ma sapevo che era un pugile molto solido. Non ci siamo risparmiati e dato spettacolo, sostenuti dal calore di un pubblico letteralmente impazzito". I colpi migliori dell’uno e dell’altro. "Per me il gancio sinistro, il montante destro e il jab; anche lui ha colpito spesso col gancio sinistro; ci siamo scambiati pugni pesantissimi e i segni che portiamo sul volto lo dimostrano".
Parità: un verdetto giusto? "Sono partito molto forte e ho imposto il ritmo nei primi tre round, dal quarto al sesto Damiano ha riportato l’incontro in equilibrio, poi fino alla nona ripresa ho ripreso l’iniziativa mentre nel decimo ho avuto qualche difficoltà. È ovvio che avrei preferito vincere ma per un campione in carica il pareggio è come una vittoria perché gli mantiene il titolo, quindi va bene così. Anche perché questo incontro rappresenta un grande passo avanti per la mia carriera". A seguirlo, oltre 350 persone: i compagni degli Azzurri e gli amici di Ponte di Mezzo, il suo quartiere. "Ora un lungo riposo, poi di nuovo ad allenarmi, questa volta per il Calcio Storico".
Franco Morabito
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