GIAMPAOLO MARCHINI
Sport

Da Firenze all’Nba: Carlo Nicoletti fa ballare i tifosi dei Denver Nuggets

Il conduttore radiofonico e podcaster scelto dalla franchigia per scegliere la musica alla consegna degli anelli, la grande cerimonia che celebra i vincitori del campionato Usa dell’anno precedente

Carlo "Carletto" Nicoletti

Firenze, 24 ottobre 2023 – Le giocate da fantascienza le lasciamo a voi. Noi pensiamo alla musica. C’è un pizzico di Firenze nell’Nba americana, il massimo campionato di basket al mondo. Non in campo, ma in consolle. Alle musiche che precedono i match degli stellari Denver Nuggets pensa infatti Carlo “Carletto” Nicoletti, dj, podcaster e conduttore radiofonico cresciuto in riva all’Arno e per anni voce di Rtl.

Per Carletto il coronamento di una parentesi sportiva che non è più tanto parentesi, visti gli impegni sui campi di tennis, basket, padel e non solo. Carlo sarà a Denver per la “consegna degli anelli”, la cerimonia-festa che suggella la vittoria del titolo NBA 2023, prima volta nella storia dei Nuggets.

“Innanzitutto non sarò da solo ma con Giorgio Romano aka “Beatsmash”, il mio ‘socio’- spiega Nicoletti, dal Colorado - . Tutto è iniziato un anno fa. I Denver Nuggets ci hanno contatto su Instagram e… facevano sul serio. All’inizio abbiamo messo a disposizione un brano, poi sono diventati tre. Ora l’invito, a cui, ovviamente, partecipiamo con un certo orgoglio”.

Che musica si passa prima di un big match NBA?

“Deve essere musica che dia la carica, che crei tensione, evocativa e con un bel drop (stacco, ndr). Tanta elettronica ovviamente e che coinvolga tutto il palazzetto”.

Lei è diventato lo speaker dj degli eventi sportivi…

“È iniziato tutto per caso: ero a Roma con la radio, insieme a Massimo Caputi, per gli Internazionali d’Italia di Tennis. Massimo mi chiese di presentare il World Tennis Record allo stadio Pietrangeli del Foro Italico di Roma. La cosa è piaciuta, è piaciuto il mio stile, si sono divertiti e pochi giorni dopo mi hanno chiesto di presentare la semifinale tra Djokovic e Federer. L’anno successivo sono entrato a pieno regime nel team degli speaker e ormai da 6 anni ho la responsabilità degli speaker degli Internazionali d’Italia di tennis. Poi sono arrivati tutti gli altri tornei internazionali, la Coppa Davis, le ATP Finals, le Next Gen e da due anni anche il circuito Premier Padel. L’anno scorso per la prima volta ho “giocato” in casa perché il grande tennis è tornato a Firenze dopo quasi 30 anni con gli ATP 250, è stata una gran bella emozione”.

Una grande responsabilità, le hanno mai chiesto di rallentare il ritmo?

“No, anzi il contrario, consideri che per il circuito Premier Padel mi occupo anche della selezione musicale, quindi sono in doppia veste: Dj e speaker”.

E la radio?

“Alla radio devo tutto, è il primo grande amore, come la musica e lo sport, però devo essere obiettivo ed è evidente che per quanto sia un mezzo fantastico, romantico, e per me bellissimo, purtroppo, non è più ascoltato come prima”.

Messa, quindi, da parte per lo sport?

“Oggi nel palmo di una mano abbiamo talmente tanta tecnologia da togliere tempo a quel tipo di ascolto. Abbiamo la possibilità di avere tutto “on demand”: serie tv, musica, film, podcast, contenuti social e ovviamente quel tempo che prima veniva dedicato all’ascolto della radio adesso viene utilizzato in modo diverso. Della radio mi piacevano le interazioni con gli ascoltatori, ma crollati i dati d’ascolto quello scambio è notevolmente diminuito o addirittura azzerato. Gli ascoltatori che prima interagivano in radio adesso preferiscono farlo sui social. Credo che più che i network nazionali abbiano motivo di esistere le radio locali, quelle presenti sul territorio che ti aggiornano in tempo reale su quello che accade e che fanno approfondimento anche sullo sport. Vedi nel caso di Firenze le radio che parlano di Fiorentina e così in tante altre città. La radio di flusso, quella per intenderci con tanta musica e poco parlato, non ha più tanto motivo di esistere e lo dico a malincuore”.