Firenze, 1 febbraio 2017 - "Avviare le persone disabili alla pratica sportiva, oltre che essere una grande opportunità di salute, è anche un importante momento di crescita, di sana e appassionata competizione e di socialità”. Così Alex Zanardi, intervenuto al convegno “Verso Tokyo 2020: progettare lo sport paralimpico” organizzato nell’Aula Magna dell’Ospedale Careggi, che ha avuto tra i relatori il Direttore generale dell’azienda ospedaliera, Monica Calamai, l’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi e l’assessore allo sport del Comune di Firenze, Andrea Vannucci.
Durante il convegno è emersa l’importanza di promuovere e diffondere la pratica sportiva di alto livello e paralimpica per tutte le categorie di disabilità. E le relazioni del Direttore dell’Unità Spinale di Careggi, Giulio Del Popolo e di Piero Amati del Gruppo sportivo che opera in questa struttura, hanno appunto ribadito i benefici che lo sport possiede a livello mentale e fisico sulle persone affette da disabilità. E non è un caso che, inizialmente, Sir Ludwig Guttman, direttore del National Spinal Injuries Centre di Stoke Mandeville, pensò di avvicinare al tiro con l’arco i veterani della Seconda Guerra Mondiale con lesioni alla colonna vertebrale, con uno scopo ben preciso: favorire la fase terapeutico-riabilitativa, puntando soprattutto al miglioramento delle condizioni psicologiche dei suoi pazienti. I risultati straordinari che ottenne lo spinsero, nel 1948, ad organizzare una competizione sportiva a Stoke Mandeville, dove quattro anni dopo vi parteciparono anche gli olandesi.
E fu così che la manifestazione da cui sarebbero derivate le Paralimpiadi che oggi noi tutti conosciamo, dove l’agonismo ha acquistato un posto fondamentale, iniziò ad acquisire un carattere di internazionalità. Da allora all’oggi, in particolare alla quindicesima edizione delle Paralimpiadi, tenutesi a Rio l’anno scorso, che è stato uno straordinario successo sia per quel che riguarda il numero dei partecipanti, sia in termini di visibilità internazionale. Sono stati numerosissimi infatti gli spettatori nel mondo intero che hanno seguito le imprese degli atleti paraolimpici dalla televisione, a dimostrazione del fatto rappresentano un evento sportivo sensazionale.
E l’Italia a Rio l’ha fatta da padrona ottenendo ben trentanove medaglie, di cui dieci ori, quattordici argenti e quindici bronzi. Un’edizione che resterà a lungo negli annali e sarà ricordata come una delle edizioni più vittoriose per lo sport paralimpico azzurro. Dove ogni medaglia è stata accompagnata da fortissime emozioni, come quella della straordinaria vittoria ottenuta dal campione Zanardi, che ha trionfato di nuovo ai Giochi Paralimpici conquistando l’oro. L’ex pilota di Formula 1, che il 15 settembre 2001 perse entrambe le gambe in un incidente durante una gara di Formula Cart, di cui era stato campione, ha vinto infatti la gara a cronometro della categoria H5, specialità in cui è anche campione del mondo in carica.
Pensando a Tokyo 2020, a Careggi si è discusso appunto dell’importanza che un evento di questo tipo rivestirà per tante persone disabili, campioni di oggi o di domani, in termini di obiettivi e opportunità.