"Da venerdì inizieremo a pensare alla notte magica che ci attende". Palladino l’appuntamento lo aveva rimandato a oggi già un paio di giorni fa. Come giusto che sia. Un passo alla volta, altrimenti si rischia di mandare in cortocircuito un ingranaggio che ha bisogno di essere il più oliato possibile. La sfida contro l’Inter è attesa dalla città come un qualcosa di unico nel suo genere. Classifica alla mano una sorta di sfida scudetto, seppur il calendario segni soltanto l’inizio di dicembre. Una ‘provocazione’ giusto per sottolineare come una sfida a pari punti con l’Inter, a queste latitudini, manchi da diversi anni. La Fiorentina se la è conquistata con risultati strabilianti. I 7 successi di fila hanno messo la squadra di Palladino al secondo posto e hanno riacceso l’entusiasmo di Firenze.
Inutile dire che il Franchi sarà gremito. Classica serata che avrebbe avvicinato le 40.000 presenze a impianto completamente disponibile. Alla fine il sold out sarà dichiarato intorno ai 23.000/24.000 spettatori a seconda dei biglietti messi in vendita a scarsa visibilità. Dal punto di vista della formazione non sembrano esserci grandi dubbi, con il ritorno di tutti i ‘titolarissimi’. A cominciare da De Gea, con Dodo, Comuzzo, Ranieri e Gosens in difesa. A centrocampo dovrebbe esserci Adli a guidare le operazioni. Con lui uno fra Cataldi e Bove. L’ex Roma può scivolare anche nel tridente alle spalle di Kean con Beltran e Colpani, ma Palladino potrebbe voler anche sfidare Inzaghi con Sottil in campo dal 1’. Da oggi in gruppo anche Gudmundsson che andrà in panchina.
Alessandro Latini
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