
Una bella foto di Bove appoggiato al vetro che lo separa dai tifosi: il suo sogno è quello di giocare e lui. ha citato Lorenzo il Magnifico: «Di doman non c’è certezza»
Lo aveva ammesso solo pochi giorni fa, Edoardo Bove, che "di doman non c’è certezza" (citando Lorenzo il Magnifico) ed in effetti il futuro del centrocampista viola potrebbe presto riservare una lieta sorpresa. Il riferimento va alla prospettiva che il giocatore - fermo ai box da dicembre, da dopo il malore cardiaco accusato nella gara con l’Inter e la successiva operazione - possa tornare a giocare non solo nei campionati che permettono agli atleti con defibrillatori sottocutanei di fare attività agonistica ma anche in Italia, dove sembra essere al vaglio l’ipotesi che possa essere rivisto il protocollo sanitario vigente.
A dare un’apertura a questa possibilità è stato il Ministro dello sport Andrea Abodi, che proprio in riferimento al classe 2002 - ieri salito sul palco di Sanremo - ha fatto sapere di voler incontrare il giocatore "perché voglio capire se c’è modo di rivedere i protocolli medico-sanitari e se ci possano essere soluzioni che consentano anche a chi ha avuto il suo problema di tornare a giocare, come in Inghilterra". Una prospettiva che sconvolgerebbe tutte le ipotesi fatte fino ad oggi sul futuro di Bove, il cui prestito con la Fiorentina scade a giugno.
A fornire man forte all’opinione del Ministro ci ha pensato Riccardo Cappato, direttore del Centro di Aritmologia ed Elettrofisiologia dell’Irccs di Sesto S. Giovanni e detentore del brevetto del defibrillatore sottocutaneo, quello impiantato al giocatore viola: "Sarebbe utile riconsiderare l’effettiva utilità del divieto imposto ai calciatori con un potenziale aritmogeno diverso: anche dopo un arresto cardiaco come quello che ha colpito Bove tornare a praticare attività sportiva è possibile: la storia di Eriksen ce lo dimostra". In fondo al tunnel, Edo inizia a vedere la luce.
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