GIAMPAOLO MARCHINI
Sport

Euroviola, il primo bivio. Biro, Kean e gli ‘affidabili’. Una partita senza appello. Stasera è vietato sbagliare

De Gea in porta e difesa "titolare". Ma con la Puskas conterà soprattutto la testa .

Biro, Kean e gli ‘affidabili’. Una partita senza appello. Stasera è vietato sbagliare

David De Gea, 34 anni da compiere: dopo aver difeso la porta nella gara di andata, dovrebbe ripetersi anche questa sera

Zsolt Hornyak, tecnico dell’Akademia Puskas è un ’vecchio volpone’ e come tale ha messo tutta la pressione sulla Fiorentina che oggi (ore 21) ha un solo risultato a disposizione alla ’Pancho Arena’: la vittoria. Già, perché tornare a Firenze senza la qualificazione avrebbe un effetto boomerang difficilmente immaginabile. Negativo, ovviamente. E la truppa di Palladino di pressione ne ha tanta per conto suo e lui, Hornyak, ha spinto sull’acceleratore. "Non siamo noi i favoriti, ma si deciderà tutto mentalmente in campo". In altre parole, sappiamo come mettere in difficoltà gli avversari e lo faremo. Messaggio mandato a memoria, soprattutto dalla Fiorentina che ha metabolizzato quanto accaduto all’andata, imparando la lezione a memoria che però dovrà essere ripetuta oggi, senza sbavature. Soprattutto difensive. La linea a tre ancora sta mostrando qualche difficoltà nel metabolizzare gli automatismi. Questo, però, non può e non deve essere un alibi perché almeno in una cosa ha ragione Hornyak: il tasso tecnico viola è superiore rispetto a quello magiaro. Eppure sul campo le difficoltà di una sfida dalla quale la Fiorentina ha tutto da perdere è evidente. Serviranno idee, ritmo e un’attenzione particolare in ogni minuto della sfida.

Palladino si affida alle sue certezze e convinzioni: Kean e la crescita del collettivo nel suo insieme. Almeno secondo quanto ha sottolineato il tecnico viola. La certezza è solo una: i viola devono (ri)trovare la propria autostima aggredendo la partita sin dall’inizio. Perché alla fine è stato proprio l’approccio nei primi tempi a costringere sempre la Fiorentina che non sarebbero vere e proprie imprese se la versione viola fosse la definitiva. Non un aspetto da sottovalutare, anzi. "Voglio vedere una squadra feroce, ci vuole tanta personalità", il concetto sottolineato dall’allenatore alla vigilia. Palladino non nasconde le difficoltà, sottolineando che "siamo in ricostruzione quindi ci vuole del tempo, ma questa è la mia Fiorentina". Un atto di fiducia non banale per tutto il gruppo.

Dalla lista dei convocati sono rimasti fuori Gudmundsson, l’ultimo arrivato Adli, ma anche Barak, Brekalo, Christensen e Infantino; indizi di mercato chiari. Come quelli di Amrabat e Ikone che però sono partiti per l’Ungheria e che, soprattutto il marocchino, torneranno utili per la gara. Il corteggiamento di Mou nei confronti dell’ex United è ancora di grande attualità. Questi, in ogni caso, saranno discorsi da fare solo da domani. "Chi è qui è perché tiene alla maglia. Chi non lo è coinvolto in alcune trattative. Noi non dobbiamo però pensare al calciomercato ma solo alla gara".

Capitolo formazione. In porta tornerà De Gea, come nella sfida di andata. Linea a tre con Pongracic pronto a riprendersi il ruolo di centrale. Accanto a lui Ranieri e Quarta, con la mediana Amrabat e Mandragora, esterni Biraghi e Dodo. Chi sarà chiamato a incidere ancora di più saranno i due che opereranno alle spalle di Kean: Sottil e Kouame. A meno che Colpani sia la sorpresa. In tutti i sensi.

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