Firenze, 24 luglio 2021 - "Domani giochi tu al posto di Cecco". Il 3 marzo 1956, il giorno prima di Inter-Fiorentina, gara cruciale nella rincorsa viola allo scudetto 1955-56, Fulvio Bernardini, annuncia ad Alberto Orzan che sarà lui a sostituire l’infortunato “Cecco” Rosetta, il capitano, l’elegante centromediano gigliato, pilastro della difesa viola. Il 24enne isontino, messosi in evidenza come prezioso jolly di centrocampo, replica di non aver mai giocato in quel ruolo. "Non ti preoccupare, domani giochi tu lì", ribadisce Bernardini, allenatore di quella splendida squadra gigliata. Il giorno dopo Orzan brilla anche in difesa, si rivela un degno sostituto di Rosetta e sarà uno dei grandi protagonisti di quella cavalcata trionfale culminata con il primo scudetto della Fiorentina. Per la cronaca la Fiorentina vince a San Siro per 3-1 e allunga il passo verso il titolo.
Oggi, Alberto Orzan compie 90 anni e può guardare con orgoglio al suo percorso di calciatore in maglia viola, essendo uno dei giocatori più “titolati“ della storia della Fiorentina con nove stagioni ad alto livello, mettendo in campo continuità e qualità, collezionando dal 1954 al 1963 ben 246 presenze complessive con 3 reti all’attivo, oltre a quattro presenze in azzurro. Nato il 24 luglio 1931 a San Lorenzo di Mossa (oggi San Lorenzo Isontino, in provincia di Gorizia), Orzan cresce calcisticamente nell’Udinese dove si trova come compagno il centravanti Beppe Virgili che sarà il bomber del primo scudetto viola. Arriva a Firenze nel 1954 proprio alla vigilia dell’apertura di un ciclo entusiasmante anche se poco vincente.
Da jolly si trasforma presto in pilastro della squadra e con i viola disputa la memorabile e sfortunata Coppa Campioni 1956-57 (i gigliati perdono ingiustamente in finale dopo una grande partita segnata da una clamorosa “svista” arbitrale), poi è protagonista della squadra che arriva quattro volte seconda ed è il capitano che guida la Fiorentina nella storica vittoria della Coppa delle Coppe 1960-61 (primo trofeo Uefa vinto da una squadra italiana) e nella Coppa Italia 1961. In particolare, il successo in Coppa delle Coppe è qualcosa di leggendario tanto che nella finale di andata a Glasgow contro i Rangers, i viola si meritano l’appellativo dei “Leoni di Ibrox", grazie alla felice intuizione del Museo Fiorentina. Proprio il Museo Fiorentina ha inserito Orzan nella Hall of Fame Viola. Tanto per gradire, il suo palmarès conta anche una Coppa Grasshoppers. In un certo senso, dopo aver aperto il ciclo della “grande” Fiorentina, lo ha chiuso essendo uno degli ultimi campioni d’Italia a lasciare la maglia viola e il calcio giocato, restando sempre un tifoso gigliato e senza mai abbandonare Firenze, dove ha scelto di vivere.