Angelo Giorgetti
Sport

Fiorentina, meno possesso e più sofferenza sana

La vittoria contro il Genk vale la qualificazione. Gonzalez ancora una volta decisivo. E stavolta la squadra soffre senza provare a essere ‘grande’

Firenze, 1 dicembre 2023 _ Il rigore pesava seicento chili e Gonzalez, prima di batterlo, ha sorriso: succede così ai giocatori forti e la Fiorentina ne ha in particolare due (Nico e Bonaventura). Senza Jack, Italiano ha probabilmente deciso di rinunciare alla potenziale impostazione da mezza-grande squadra, puntando sulla determinazione e la sofferenza.

Nel senso positivo del termine - la sofferenza, quella sana - è stata l’arma che ha portato la Fiorentina alla qualificazione, anche per il primo posto nel girone bisognerà immergersi in un’altra partita di wrestling a Budapest, fra due settimane. 

Per una sera l’equivoco della Fiorentina (dominare le partite, non vincere o magari perdere, finendo poi per lamentarsi con se stessa dopo il fischio finale) ha lasciato il posto a una vittoria nata in mischia, con colpi fisici notevoli anche nelle zuffe che si sono accese con i giocatori belgi. Meglio così, il sangue che scorre nelle vene riscalda anche chi guarda la partita da fuori e, sinceramente, ha visto troppe mezze imprese per considerarle frutto di un percorso virtuoso. Bisogna saper soffrire e giocare ‘sporco’, la Fiorentina lo ha fatto contro il Genk e questa è una buona notizia, in un periodo pieno di tensioni.

Italiano ha impostato una partita in crescendo, il secondo tempo è stato migliore del primo e si sono visti insieme anche Arthur e Maxime Lopez, una soluzione che all’inizio della stagione proprio l’allenatore aveva giudicato improbabile. Ma si sa, ci si avolve (per fortuna). La migliore notizia forse è stata il recupero di Kayode, che è entrato al posto di Parisi in fortissima difficoltà sulla fascia destra. Kayode ha fra l’altro propiziato il rigore segnato da Gonzalez.

Mica poco, anzi moltissimo, anche perché si spera che i problemi di tenuta sulla fascia destra si prendano, come dire, una pausa insieme al possesso palla che conduce da poche parti (se non verso i rimpianti).

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