Firenze, 25 marzo 2022 - Anche nelle Marche (come in tutta Italia e in tanti Paesi all’estero) non mancano i cuori viola, ma ce n’è uno in particolare a cui facciamo gli auguri per gli 80 anni appena compiuti. Si tratta di Giuseppe Brizi da Macerata, uno che la Fiorentina ce l’ha nel sangue e non per modo di dire. Tifoso viola fin da ragazzo, a 14 anni festeggia a distanza il primo scudetto conquistato dalla magnifica squadra di Bernardini nel 1955-56.
Tredici anni dopo è uno dei grandi artefici, in campo, del secondo scudetto gigliato nel 1968-69. In più, con le sue 280 partite in Serie A (389 contando anche le coppe) dal 1962 al 1976, è uno dei fedelissimi della maglia viola. Brizi, arriva a Firenze dalla Maceratese dove gioca come mediano: impressionano la sua tecnica, l’eleganza, la personalità con cui sta in campo pur essendo un ventenne.
Chiappella lo trasforma in stopper e in questo ruolo forma con Ferrante una coppia di difensori difficile da superare che sarà uno dei punti forti della Fiorentina scudettata. Stopper corretto, bravo ad anticipare l’avversario ed efficace di testa, in realtà Brizi sarà ancora più brillante nel ruolo di libero (dopo la partenza di Ferrante), tanto da essere paragonato al grande Franz Beckenbauer. E’ spesso citato per un famoso gol: quello del pareggio 2-2 al 90’ in Fiorentina-Inter, penultima giornata del campionato 1970-71. Un gol decisivo che contribuisce a evitare la retrocessione. Al di là di questo episodio, nella storia resta la classe di un difensore moderno e bravo anche in fase di impostazione. Un Beckenbauer viola.