STEFANO BROGIONI
Fiorentina

Batistuta, il gol, le lacrime. Quella rete di 21 anni fa

La sfida dell’Olimpico con la Roma fa tornare alla memoria il 26 novembre 2000. Il bomber argentino segnò da avversario per la prima volta alla sua amata viola

Roma-Fiorentina del 26 novembre 2000: l’abbraccio fra Batistuta e Toldo

Roma-Fiorentina del 26 novembre 2000: l’abbraccio fra Batistuta e Toldo

Quella sera del 26 novembre del 2000, la Fiorentina regge bene i colpi. Terim ha messo dentro una squadra tignosa, Rui Costa è il capitano, oltre che il direttore di un’orchestra operaia che non incanta ma comunque non stona. L’Olimpico è una bolgia di 65mila spettatori. La Roma, schierata da Capello, la superfavorita allo scudetto che si assegnerà nel maggio dell’anno successivo, pigia. Però non sfonda.

Ma c’è Batistuta. Non è vestito di viola, ma per la prima volta sfida i colori che lo hanno reso grande con un completo giallorosso addosso. E’ l’ombra di se stesso, come è capitato spesso a tanti altri ex: fatica a farsi spazio fra Pierini e Repka, e poi, anche quando ci riesce, c’è Toldo, mica facile da valicare. Di Livio e Torricelli sono i soliti stantuffi, capaci di arginare Cafù e Candela, due che proprio male non erano. Ma a una manciata di minuti dalla fine, il Re Leone si sveglia e ruggisce.

Da qualche metro fuori dall’area, scaglia un dardo che fulmina il portierone viola e s’insacca sotto la traversa. La Roma vince 1-0 e comincia da lì quel cammino che regalerà a Batistuta lo scudetto che a Firenze, nell’era Cecchi Gori, aveva soltanto accarezzato tre anni prima, con Trapattoni in panchina. Al Circo Massimo, la Capitale andrà in delirio.

Ma Bati, quella sera, non esulta. Anzi. Sotto l’abbraccio soffocante dei compagni, s’intravede una smorfia che sa più di dolore che di gioia. Di più: dai suoi occhi sgorgano lacrime.

Emozione, nostalgia o chissà cos’altro, passano nel cuore del bomber di Reconquista. Forse scorre un flash che ripercorre tutti i suoi 168 gol, tra otto stagioni in serie A e una in B, con la Fiorentina. E ora, invece, contro.

Al contrario delle aspettative, quella stagione dei viola orfani del suo bomber e capitano per quasi dieci anni, non sarà tutta da buttare. Mentre Bati alza il suo primo, meritato, cercato e voluto trofeo in Italia, la Fiorentina guidata da Mancini - subentrato nel frattempo al turco - mette in bacheca la sesta Coppa Italia della sua storia, aggiudicandosi la doppia finale contro il Parma.

La gioia durerà poco. Nubi fosche fanno capolino all’orizzonte, confuse nel declino dell’impero Cecchi Gori. Quella del 20002001, sarà l’ultima stagione di Rui Costa, sacrificato - destinazione Milan di Berlusconi - nel tentativo di salvare i conti ormai avviati al dissesto. E dissesto sarà: sul campo e in tribunale.