
Edoardo Bove
Firenze, 15 febbraio 2025 – Prima il ministro dello sport Andrea Abodi (“Voglio capire se per lui ci sono soluzioni in Serie A”), poi, soprattutto il cardiologo Riccardo Cappato, aprono spiragli importanti sul futuro agonistico anche in Italia del centrocampista della Fiorentina Edoardo Bove, dopo il malore che lo colse durante Fiorentina-Inter del 1° dicembre e il successivo intervento per dotarlo di un defibrillatore sotto cute. Un impianto che, secondo le regole attuali, gli impedirebbe di giocare in Italia, a differenza di quanto accade, per esempio, in Inghilterra.
Cappato (direttore del Centro di Aritmologia clinica ed Elettrofisiologia dell'Irccs MultiMedica di Sesto San Giovanni) è il detentore del brevetto del defibrillatore sottocute. L'esperto assicura che "con questi dispositivi è possibile continuare a praticare sport ai massimi livelli" e chiede la revisione di un veto in molti casi ingiustificato. "Oggi atleti dal cuore sano, ma con un potenziale aritmogeno per cui viene impiantato un defibrillatore, non possono proseguire la loro carriera sportiva in Italia. Sarebbe utile riconsiderare l'effettiva utilità di questo divieto, coinvolgendo in un dibattito allargato vertici della medicina sportiva, istituzioni, leghe sportive, procuratori", dichiara il cardiologo all'Adnkronos Salute.
"Quando il cuore si ferma per un'aritmia - precisa - occorre innanzitutto verificarne la causa. Se l'aritmia è dovuta a una patologia che pregiudica l'integrità funzionale dell'organismo, come un'ipertrofia cardiaca, il soggetto non può più continuare a praticare sport. Ma se il cuore è sano, e viene rilevato un potenziale aritmogeno che può essere prevenuto grazie all'impianto di un dispositivo in grado di attivarsi per resettare eventuali future aritmie, perché impedire all'atleta di proseguire nella sua carriera?", domanda Cappato.
Grande poco più di una scatola di fiammiferi, il device inventato dallo specialista viene impiantato sotto la cute nella zona laterale sinistra del torace. E' formato da un elettrocatetere che rileva l'aritmia e da un microchip con un generatore in grado di attivare una scarica elettrica di 1.780 volt. "Il dispositivo è letteralmente in grado di 'resuscitare' un soggetto in arresto cardiaco ed è stato sviluppato per funzionare perfettamente - garantisce Cappato - anche quando l'aritmia dovesse avvenire durante un esercizio fisico ad altissimo livello d'intensità" come quello che comporta giocare a calcio per mestiere".
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