Danilo Cataldi è intervenuto subito per aiutare il compagno a respirare, un gesto provvidenziale che ha significato molto nella drammaticità del momento. Robin Gosens in ginocchio accanto alla testa di Edoardo. Sono stati i più reattivi e i più lucidi. Andrea Colpani è scoppiato invece subito in lacrime. Si conoscono da bambini, hanno condiviso gioventù e speranze. Tanti calciatori dell’Inter lo hanno consolato fra le proprie braccia. Dodo si è allontanato dal capannello, si è seduto nei pressi della panchina come raccolto in preghiera. «Dio, per favore», ha scritto David De Gea appena rientrato negli spogliatoi sui propri canali social.
Nei momenti concitati dei soccorsi c’è stato anche qualche momento di tensione. Capitan Ranieri uno dei più scossi, ma l’ambulanza per prassi non poteva entrare sul terreno di gioco (sul sintetico sì, non c’è il rischio che le gomme scivolino sull’erba bagnata). Regolamento a parte restano quei momenti di disperazione e adrenalina, con anche i giocatori dell’Inter impegnati ad aiutare, a richiamare l’attenzione. Il mondo del calcio si è nuovamente stretto intorno alla Fiorentina. Sui social in tanti hanno lasciato un messaggio per Edoardo.
Anche la Juventus. Udinese e Monza hanno commentato il report medico con un augurio, come la Lega di Serie A. E come gli ex viola. Da Amrabat e Dabo a Bianco e Babacar. Un abbraccio collettivo (la Roma, Balotelli, l’amico tennista Flavio Cobolli...). Poi sono arrivate da New York le parole del presidente Commisso, di fatto l’unico tesserato della Fiorentina a parlare: «Forza Edoardo, siamo con te. Sei un ragazzo forte e con un grande carattere. Siamo vicini alla famiglia del ragazzo in questi momenti».
A Careggi in serata sono arrivati anche diversi tifosi che hanno avuto modo di testimoniare la loro vicinanza ai calciatori viola. Davanti all’ingresso dell’ospedale è stato affisso un grande striscione: «Forza Edoardo, Firenze è con te». Poco altro da aggiungere. La serata è proseguita in attesa che dall’ospedale arrivassero buone notizie. Bove, per fortuna non è in pericolo di vita. Ma lo choc, quello sì, se lo porteranno dietro tutti per sempre.
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