ALESSANDRO LATINI
Fiorentina

Fiorentina, ecco Cataldi: "Dura lasciare la Lazio, ma ho scelto subito Firenze. Qui c'è tutto per crescere"

Il centrocampista romano si è presentato ai suoi nuovi tifosi dopo il debutto di domenica scorsa contro il Monza

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Danilo Cataldi (foto Germogli)

Firenze, 4 settembre 2024 - Altra presentazione in casa Fiorentina. Dal Media Center del Viola Park ha parlato Danilo Cataldi, nuovo acquisto gigliato e subito mandato in campo contro il Monza. Domani sarà la volta di Matias Moreno. Queste le parole di Cataldi. E' stato duro separarsi dalla Lazio? “Il distacco è stato duro come è normale che sia. Sono cresciuto nel settore giovanile della Lazio fino alla prima squadra dove sono stato tanti anni. Quando nasci e cresci in un posto è normale che il distacco sia complicato. Ma la fiducia che ho sentito qui è stata importante, dal mister al direttore. E tutto è stato facile. Sono stato accolto benissimo da tutti, è il posto perfetto dove continuare a crescere”. Come ha ritrovato Palladino? Avete giocato insieme al Genoa... “Ho ritrovato la persona che avevo lasciato in quei mesi a Genova. Una persona d’oro. Ho seguito la sua carriera da allenatore. Ci siamo sentiti spesso in questi anni, quando lui è diventato grande. Le partite contro il suo Monza sono sempre state complicate. Ho sempre capito il lavoro che faceva. È molto intelligente, penso possa fare bene anche qui. Ho seguito le partite anche prima di arrivare, bisogna mettere a posto qualcosa ma è normale perché è stato cambiato tanto. Con il lavoro che stiamo facendo le cose si metteranno a posto”. Si sente anche qui la responsabilità di dover guidare il gruppo? “È una cosa che viene naturale. Ho fatto esperienza alla Lazio, ho condiviso lo spogliatoio con dei campioni che hanno vinto tanto. Stare con determinate persone ti porta esperienza. L’ho detto a tutti, al mister e alla società, ma anche ad alcuni compagni. Qui c’è tutto per fare bene. Negli ultimi due-tre anni la Fiorentina si è affermata non solo in Italia. È stato un peccato perdere due finali, ma non è stata una sconfitta, bensì un punto di partenza per fare quel passo in avanti per stabilizzarsi nelle posizioni che contano. Qui c’è una struttura che nel resto d’Italia non c’è. C’è tutto quello che serve per conquistare un’Europa ancora più importante. Da me avrete il massimo impegno tutte le domeniche, lascerò sul campo quello che ho”. Qual è il ruolo dove si trova più a suo agio? “Ho avuto molti cambiamenti. Ero partito da mezzala, poi sono stato abbassato. Poi con Sarri ho cominciato a fare il play basso e in quegli anni sono cresciuto maggiormente. È capitato di giocare a due, non è un problema. Il calcio è diventato molto numeri e poco pratica. Sono a disposizione in qualsiasi ruolo. Lo striscione dei tifosi della Lazio? Mi ha fatto molto piacere. Vuol dire che ho lasciato qualcosa di importante, come persona e come uomo. In mezzo al campo si sbaglia, uno può essere più o meno bravo. Ma l’importante è comportarsi sempre bene”. Contento che Palladino l'abbia mandata subito in campo? Cosa pensa di Bove? “Mi ha fatto molto piacere, ho dato il mio consenso per giocare subito. Ci dobbiamo sistemare con il lavoro. Bove? Abbiamo avuto una storia simile. Ci siamo ritrovati qui insieme, ci siamo parlati ed è un calciatore forte. Quando si ha a che fare con belle persone le questioni tra Roma e Lazio lasciano il tempo che trovano”. Può dare esperienza anche a livello europeo... “Ho parlato con tante persone qui. Penso che non sia scontato fare tre finali in due anni. Non so quante altre squadre possano farlo. L’impatto europeo è presente in questa società, è una squadra pronta a fare queste competizioni. Tutti sanno cosa vuol dire andare a battagliare in Europa. Posso avere l’esperienza di un’Europa diversa, ma la Fiorentina non è seconda a nessuna. Posso solo aiutarla nel cercare di fare uno step in più in campionato e cercare di alzare questa Conference che sembra maledetta. Gli obiettivi ci sono e devono essere questi. Io poi lo ripeto, arrivare due volte secondi non è una sconfitta. È normale che bruci, ho capito che negli ultimi due anni è bruciato qualcosa. Ma siamo dentro e vogliamo fare quello step in più per portare a casa qualcosa”. Di chi è stata la scelta di lasciare la Lazio? “Non sono un ipocrita, è giusto rispondere la verità. Io la Lazio non l’avrei mai lasciata per quello che rappresenta per me e per quello che mi ha dato. È una cosa di cuore, di quando ci cresci dentro da tifoso. Lo dico anche nel rispetto dei tifosi della Fiorentina, parlo sempre con sincerità. La scelta viola è stata perché mi hanno chiamato più volte, sia il mister che il direttore. Ho sentito questa fiducia grande e io non ci ho pensato molto. Lo stacco è stato duro, ma la decisione di venire qui è stata facile. Sono assolutamente contento e voglioso di fare un anno importante con la squadra”.

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