Giampaolo Marchini
Fiorentina

Fiorentina-Genoa, le pagelle viola. La zampata di Kean

Gudmundsson torna al gol e questo vale mezzo voto in più. De Gea salva ancora il risultato

Esultanza viola dopo il gol di Kean (foto Germogli)

Esultanza viola dopo il gol di Kean (foto Germogli)

Firenze, 3 febbraio 2025 – Le pagelle di Fiorentina-Genoa.

De Gea 6,5 - Primo tempo quasi inoperoso, salvo un intervento su Cornet, anche se qualche rinvio di piede fa venire i brividi. Nella ripresa poco può fare sulla zuccata di De Winter, ma sempre sul numero 4 avversario è prodigioso e salva ancora il risultato.

Dodo 6,5 - Deve alimentare l’azione offensiva e anche avere gli occhi veloci per sorvegliare Miretti che cerca di sfondare dalla sua parte. Gas aperto per il brasiliano che nella ripresa sfiora il gol salvato da Vazquez sulla linea. Magari meno preciso, ma imprescindibile.

Pongracic 6,5 - Risolve alcune situazioni scomode e sorveglia Pinamonti che di fatto non crea, almeno nella prima parte, troppi problemi, anche per merito suo. Rischia solo in una occasione ma conferma di essere in costante miglioramento. Nel finale è impeccabile.

Ranieri 6 - Dirige la difesa, con qualche rischio, ma in generale non sbanda quando il Genoa prende metri nella metà campo viola. Si perde Cornet che lo grazia e poteva essere un bel guaio. Tanto lavoro per ’capire’ le decisioni dell’arbitro, da capitano vero.

Fiorentina-Genoa (Foto Germogli)

Gosens 6,5 - All’improvviso Robin. Dal torpore generale, il tedesco trova il varco giusto e affonda sulla sinistra nell’azione che porta al 2-0. La sua presenza è fondamentale anche psicologicamente. Parla con i compagni, li scuote e li sprona. Insomma un allenatore in campo.

Richardson 5 - Trotterella elegante tra le zolle di Frendrup e Miretti con profitto. Più efficace in fase di disimpegno che di costruzione, attento a non rischiare. Tutto questo fino al gol del vantaggio. Da quel momento il figlio di Sugar Ray dovrebbe dare qualcosa in più, invece va in affanno e dalla sua parte il Genoa passa e affonda nella zona più pericolosa per i viola. Si abbassa troppo e perde le distanze. Sostituito. Dal 56' Comuzzo 6 - Il cartellino giallo preso non lo spaventa. Così come le voci di mercato. In campo dà il suo solito contributo e non arretra.

Mandragora 6 - Pennellata su calcio da fermo per innescare l’uno a zero. Poi il consueto lavoro oscuro e di fatica, senza lampi né flessioni in una posizione comunque delicata, che Frendrup sempre in agguato. Perde De Winter nell’occasione del gol e questo incide.

Folorunsho 6,5 - Corre e sbuffa e cerca il dialogo con Richardson e Dodo. Deve chiudere e alimentare l’azione. Meglio la prima della seconda, pur provando a insistere dalla parte di Masini, con alterne fortune. Poi nella ripresa non arretra quando si alza lo scontro fisico.

Gudmundsson 6,5 - Torna al gol (e questo vale mezzo voto in più) e probabilmente in cuor suo avrebbe sperato di rimanere all’asciutto. Infatti segna (con deviazione), ma non esulta. Sulla strada del completo recupero, se non fosse per qualche pausa di troppo da limare ancora.

Beltran 6 - Più macchinoso rispetto alla prestazione dell’Olimpico, ma sempre prezioso nelle due fasi, soprattutto quando deve costruire. L’ammonizione, che non c’è, lo limita anche se non perde la misura. Dal 71’ Parisi

Kean 7 - La zampata del bomber di razza che, a dispetto della sua fisicità, ha eleganza e sensibilità nel girarsi rapido e al volo battere Leali con un tocco morbido e preciso. E sono 13 in campionato. Per il resto una grande partita di sacrificio e aiuto nel cercare di togliere dal centrocampo la pressione del Genoa e dettare le linee di passaggio nelle ripartenze. Esce stremato dopo l’ennesima rincorsa. Dall'82' Kouame sv.

All. Palladino 6,5 - Strappa una vittoria con le unghie e i denti dopo una partita che ha più o meno ricalcato il canovaccio dell’Olimpico. E qui dovrà intervenire perché per due volte la squadra nella ripresa è andata in sofferenza oltre il lecito. Approccio ottimo, ma il vantaggio è stato letargico con la Fiorentina che si è allungata pericolosamente lasciando troppo l’iniziativa agli avversari. Gli manca qualche centrocampista.

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