Firenze, 7 ottobre 2024 – Fiorentina-Milan, le pagelle viola.
De Gea 9 - E pensare che non era considerato, in Premier, un para rigori. E meno male che nel pregara aveva detto che stava trovando la forma migliore. Ipnotizza prima Theo e poi Abraham e sul centravanti si ripete disinnescando con il piedone il destro velenoso a incrociare. Si supera su Chukwueze, con la mano di richiamo, dopo anche un velo di Morata che ha fatto apparire il pallone solo all'ultimo.
Dodo 7,5 - Ha un compito non semplice: quello di seguire da vicino Leao e con gli occhi Abraham. Che sia una serata difficile si capisce dal cartellino che rimedia in avvio per fermare il 10 avversario. Una volta prese le misure è un monologo brasiliano.
Ranieri 6,5 - Fino alla disattenzione su Reijnders era stato quasi impeccabile; l'errore poteva macchiare la serata (deve una cena a De Gea) che raddrizza con il mestiere e con la tempra, salvando su Pulisic prima e Abraham nel finale
Comuzzo 7 - Esame di maturità per il ragazzo friulano che ha come clienti vecchi volponi e giovani di talento. Se la sbriga con senso della posizione e anche con personalità. Sono gare come queste che fanno crescere anche nella convinzione.
Gosens 6 - Spiace ripeterlo, ma vederlo laggiù è una stretta al cuore, perché quando può allungare la falcata è un piacere per gli occhi e un problema per gli avversari. Ma accade con il contagocce e rischia di essere uno spreco. Gioca con intelligenza e affonda quando vede che Pulisic non lo segue. Ma la Fiorentina pare aver trovato il giusto equilibrio con questo assetto e lui si mette a disposizione come solo un campione sa fare.
Cataldi 6,5 - Si piazza a scudo nel mezzo e tiene le consegne: tutto quello che circola dalle sue parti non deve passare. E Danilo esegue con tenacia e intelligenza, sacrificandosi anche nel coprire la zona, senza toccare poi molti palloni. Ma la sua utilità tattica è sopra la media. Come i chilometri che macina. Dal 66' Richardson 6 - Entra bene in partita con la consueta eleganza e si guadagna la pagnotta con personalità. L’apprendimento continua.
Bove 7 Ingaggia un duello con tutti quelli che gli girano attorno e il suo contributo è di quantità e qualità. E lui l’uomo di ‘lotta e di governo’ per Palladino che lo tiene in campo fino alla conclusione anche se con il fiato cortissimo. A Mourinho fischieranno le orecchie.
Colpani 6,5 - Deve fare le due fasi con la stessa intensità, perché dalle sue parti staziona Leao che caracolla tra attacco e centrocampo. Ma allo stesso tempo deve anche spingere per tenere basso Theo, un altro che se innescato può fare male. L'ex Monza inizia con tempra e chiude zoppicando, da lottatore. Dal 93' Kayode sv.
Adli 7 - Eleganza e semplicità, legate a filo doppio con il rispetto che ha un ragazzo per bene. Ma anche tanta qualità, come sostenuto da Maldini. Si fa sorprendere dall'inserimento di Pulisic, ma l'americano tira fuori dal cilindro un pallonetto morbido. Dal 77' Biraghi 6 - Entra per aggiungere copertura e si piazza davanti a Gosnes nella zona più delicata.
Gudmundsson 7 - Fino al momento del gol galleggiava nell'anonimato. Quando ha la palla tra i piedi, però, sai che può nascere qualcosa di potenzialmente pericoloso; anche se non sempre è preciso, ma dai suoi piedi passano così tanti palloni che le attenuanti ci sono. Poi la perla. Dal 77' Kouame 6 - Deve dare corsa e impatto.
Kean 6,5 - Lotta come un leone, ingaggiando duelli con tutti i difensori (Tomori il preferito), uscendone spesso vincitore. Stavolta si prende la responsabilità di calciare il rigore che però Maignan blocca tuffandosi dalla parte giusta. Reagisce da uomo vero e continua a correre e rincorrere; ha la palla buona - grande suggerimento di Colpani - per il 2-1 ma se la divora. Chiude con una legnata di rabbia che sbatte sulla traversa.
All. Palladino 7 - Sceglie di giocarsi il futuro con le sue scelte: di tattica e di uomini. E alla fine ha ragione lui. Eccome. Stavolta la personalità della sua squadra è venuta fuori tutta d’un colpo. La scelta di utilizzare dall’inizio Aldi è azzeccata, non solo per il gol dell’algerino; ma perché la squadra ha un riferimento nel mezzo. Inizia qui la stagione della Fiorentina.
Arbitro - Pairetto 5,5 Uso massiccio del Var, anche se nel caso del secondo rigore vede bene l’anticipo di Gabbia su Kean che lo scalcia. Gestisce la partita che non è cattiva e quindi tutto sommato anche semplice.
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