Firenze, 29 novembre 2024 – Fiorentina-Pafos, ecco le pagelle viola.
Terracciano 5 - Che fosse una serata nuvolosa lo si era capito subito e non solo alzando lo sguardo sopra il ’Franchi’. Il portiere di coppa si presenta infatti sbagliando un rinvio che poteva mettere in difficoltà la retroguardia. E’ attento su una conclusione comoda da lontano di Pepe. Poi poco più di niente fino al pasticcio clamoroso che apre a un finale di tensione del quale Palladino (e la Fiorentina) avrebbe fatto volentieri a meno.
Dodo 7 - Inizio diesel per il brasiliano che si fida delle sue qualità; appena però sale di giri anche l’azione viola aumenta d’intensità insieme a lui. Non è un caso che nell’uno a zero (e non solo) ci sia il suo zampino. Dal 62’ Kayode
Comuzzo 6,5 - Contro Jairo che ha più fisico e anche un po’ di malizia in più è una lotta per cuori ruvidi. Ma il soldato piano piano entra nella sua ‘zona’ e gli prende le misure, tenendo la linea senza tentennamenti di sorta. Dal 62’ Moreno 5,5 - Fatale la disattenzione quando si perde Jairo a due passi da Terracciano.
Pongracic 6 - Quando si rientra dopo tanto tempo il consiglio è quello sempre di fare le cose semplici. E l'ex Lecce sceglie proprio questa strada che è la migliore. Nel momento più delicato emerge la sua concretezza
Parisi 6 - Come il suo collega di fascia opposta: corre e rincorre. Copre e si propone. Talvolta si complica la vita da solo, come nell’occasione del gol di Jairo, quando non sale e lascia in gioco gli avversari. E nel voto pesa.
Mandragora 6 - Partita di sacrificio e di lavoro oscuro. Copre il campo per dare sostanza soprattutto dalla mezz’ora in poi. Si mangia il gol della sicurezza, colpendo piano una suggerimento d’oro di un ispirato Ikone.
M.Quarta 6,5 - Il capitano schierato a metà campo fatica un po’ a trovare la posizione, salvo poi piazzarsi a fare la diga senza tentennamenti. Quindi la specialità della casa: il gol di testa su di un preciso traversone di Kayode. Esce per un problema fisico da valutare. Dal 75’ Rubino 6 - L’emozione di un esordio europeo.
Ikoné 6,5 - E' il più vivace e non sempre viene servito. Copre la fascia di competenza con ritmo e sufficiente lucidità, come nell'occasione del vantaggio, quando invece di calciare aspetta l'inserimento di Dodo per servirlo. Quindi un altro assist per Mandragora che sbaglia.
Beltran 6 - Prende un colpo all’inizio che lo condiziona. Con il passare dei minuti cresce, ma non è in una delle sue migliori serate. Spreca una buona occasione in area con un controllo che non è da lui. Sente il superutilizzo ed è quasi normale in questo periodo. Dal 62’ Bove 6 - Solita duttilità per Edo che non tradisce mai.
Sottil 7 - Dentro il gioco e concentrato anche in fase di copertura. Ha l’intensità giusta che trasporta con continuità per tutta la partita. Propizia l’autogol con una discesa delle sue. E la scelta di metterla nel mezzo è quella corretta; da qui la deviazione di Goldar nella propria porta. Per tutta la sera le decisioni giuste sono nettamente superiori a quelle non andate a buon fine. «Questa è la via», direbbero i Mandaloriani. Dal 69’ Biraghi 6 - Va nella sua posizione e non trema.
Kouamé 7 - Di incoraggiamento. Sperando che quella strana e sgradevole sensazione di vorrei ma non riesco sia definitivamente tramontata, grazie a un gol che non arrivava da tempo. Alla fine ha la tenacia e la fortuna di scrollarsi di dosso tutte le incertezze.
All. Palladino 7 - Missione compiuta: vincere e riprendere il cammino in Conference, risparmiando più possibile i titolari con l’Inter. Salvo Dodo, Comuzzo e Beltran. Ma rinunciare soprattutto al primo è difficile. La rotazione quasi totale paga, non un aspetto secondario. E’ la vittoria di un gruppo che si aiuta e si sostiene sempre. Che sia questo il segreto?
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